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N2 - 2019

proporzionale, agg.

Autori: Micole Gotti
Data: 20 novembre 2019

L'anno dello sciopero generale

Alla fine della Prima guerra mondiale la Svizzera visse la più grave crisi della sua storia

«Noi chiediamo la riforma immediata del governo attuale del paese, conformemente alla volontà del popolo»: così recitava il volantino che invitava allo sciopero del 1918, tutt’oggi considerato la più grave crisi dello Stato federale. I conflitti sociali degli anni di guerra – tra imprenditori, arricchiti dalla guerra, e il ceto operaio, impoverito – sfociarono nell’astensione collettiva dal lavoro.

L’intervento militare in occasione della celebrazione per l’anniversario della Rivoluzione d’ottobre, tenutasi a Zurigo, indignò la popolazione: il Comitato di Olten, presieduto da Robert Grimm, indisse uno sciopero di ventiquattr’ore per il 9 novembre. Le manifestazioni sfociarono in violenti scontri e nello zurighese l’astensione proseguì: fu allora indetto lo sciopero generale su tutto il territorio svizzero, a tempo indeterminato.

Il comitato di Olten propose un programma di rivendicazioni in 9 punti: il Consiglio federale reagì intimando il termine dello sciopero – che avvenne per paura di ulteriori conflitti – accogliendo solo due richieste: il rinnovo del Consiglio nazionale con il sistema proporzionale e la riduzione della settimana lavorativa a 48 ore.