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N1 - 2017

Frontiera

Autori: Redazione
Data: 12 gennaio 2017

Ticino 2020

Una prospettiva sulla riforma dei rapporti fra Cantone e Comuni al servizio dei cittadini

Un Paese, per funzionare bene, ha bisogno di uno Stato efficace nella sua azione ed efficiente nella sua organizzazione: ottenere i migliori risultati al costo minore. I compiti di ciascun livello istituzionale – federale, cantonale, comunale – devono essere quindi assegnati con chiarezza privilegiando, nel limite del possibile, le istituzioni più vicine al territorio e al cittadino, i Comuni. Negli ultimi decenni, però, a livello cantonale (ma anche federale) la tendenza è stata inversa, con la centralizzazione di parecchie competenze e l’intreccio di responsabilità fra Cantone ed enti locali. Le cause principali sono i bisogni sociali sempre più complessi, il moltiplicarsi – e aggrovigliarsi! – delle leggi e un federalismo sempre più sbilanciato verso l’alto.

Una riforma necessaria
Ticino 2020: un Cantone al passo con i tempi è una riforma che vuole ridefinire i rapporti fra Comuni e Cantone, affinché lo Stato sia performante e trasparente, avvicinando Cittadino e autorità. La salute del federalismo, ricetta del successo elvetico, passa da tre livelli istituzionali che sono in chiaro sui loro compiti, decidendo in prima persona dei servizi che finanziano. Ticino 2020 è dunque uno dei cantieri più importanti degli ultimi e dei prossimi anni, sostenuto dal Consiglio di Stato e dal Gran Consiglio e condotto da rappresentanti comunali e cantonali. Insieme.

L’impostazione di Ticino 2020
Una simile riforma, audace e impegnativa, non può ridursi ad alcuni aspetti settoriali. L’impostazione della riforma si muove su cinque piani diversi, ma intensamente correlati. Si vuole una riforma strutturale – e non semplicemente correttiva – che aggiorni, con coerenza e visione d’insieme, i compiti del Cantone e dei Comuni. Sulla base di una nuova geografia comunale disegnata dal Piano cantonale delle aggregazioni (1 – Revisione territoriale), si tratta di indicare fra Cantone e Comuni chi è più adatto ad assumere una competenza (2 – Riforma dei compiti) assicurando poi le risorse finanziarie necessarie (3 – Riforma dei flussi). Ciò implicherà l’aggiornamento del sistema di solidarietà fra i Comuni (4 – Riforma della perequazione intercomunale) e la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, perché se si riconfigurano i compiti, occorre riorganizzare gli uffici e le persone che li assicurano (5 – riforma dell’amministrazione cantonale e comunale).

Per conoscere qualche dettaglio in più, abbiamo posto alcune domande a Elio Genazzi, Capo Sezione degli enti locali e co-Capo progetto della riforma Ticino 2020.

I Comuni hanno più volte osservato come le revisioni previste nell’ambito di Ticino 2020 siano necessarie e non più prorogabili. Ma gli enti locali che ruolo avranno nel processo di riforma?

I Comuni hanno il medesimo ruolo esecutivo e peso decisionale del Cantone, come deciso dalla Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni. Infatti, l’organigramma della riforma è composto da un numero uguale di rappresentanti dei Comuni e del Cantone. Si tratta di una condizione irrinunciabile per giungere finalmente a una riforma condivisa, solida e quindi realizzabile.

Parliamo di tempistiche: qual è l’orizzonte temporale di Ticino 2020?

Il nome della riforma indica l’anno – il 2020 – dal quale si vedranno i primi risultati concreti, grazie all’attuazione delle proposte per i compiti e i flussi ritenuti più urgenti; dopodiché saranno concretizzate ulteriori misure. Accanto a questo processo di revisione avverrà anche la riorganizzazione delle amministrazioni del Cantone e dei Comuni. Infatti, se un compito verrà affidato interamente ai Comuni, questi dovranno dotarsi del personale necessario; viceversa, il Cantone potrà rinunciare agli uffici preposti a quel compito.

Potrebbe anticipare alcuni ambiti concreti che sono attualmente in fase di, se così si può dire, diagnosi e prognosi?

Certo, la riforma è tutt’altro che un esercizio accademico. A breve verranno definite misure inerenti alle assicurazioni sociali, all’assistenza sociale, alla politica familiare, alle case anziani, al servizio pre-ospedaliero (ambulanze), alle scuole comunali e al trasporto pubblico. Sono ambiti che toccano la vita quotidiana di tutti i ticinesi.

Visto che siamo in periodo di preventivi comunali e presto di consuntivi… I Comuni devono ancora aspettarsi riversamenti di oneri?

No. Il principio della neutralità di bilancio è alla base della riforma: chi dovrà assolvere un compito riceverà anche le risorse necessarie. Inoltre, a parità di servizi offerti, gli oneri oggi sostenuti da Cantone e Comuni (nel loro insieme) non dovranno aumentare ma, semmai, diminuire.

I presupposti per la riuscita di questa importante riforma sembrano esserci tutti. Chi saranno i maggiori beneficiari? Il Cantone o i Comuni?

La riforma Ticino 2020 vuole migliorare il funzionamento e l’organizzazione sia del Cantone sia dei Comuni. A guadagnarci saranno innanzitutto i cittadini perché avranno uno Stato che agisce meglio e costa meno!


Sul sito www.ti.ch/ticino2020, inaugurato alla fine di novembre, funzionari e cittadini possono consultare diversi documenti e informarsi sulle tempistiche dei lavori e assumere maggiori dettagli sulla riforma.

La pubblicazione del portale rientra in una precisa strategia del Dipartimento delle istituzioni: sfruttare la Rete per rendere le informazioni più accessibili e migliorare i propri servizi nei confronti della popolazione.