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N2 - 2019

proporzionale, agg.

Autori: Oliver Broggini
Autori foto: Servizi del Parlamento svizzero
Data: 21 novembre 2019

«Una mostra che ha già coinvolto oltre 10 mila visitatori»

A colloquio con Andreas Schilter, curatore dell’esposizione presente a Palazzo delle Orsoline fino a giugno 2020

Andreas Schilter, lei ha curato l'esposizione ed è responsabile delle visite e degli eventi ai servizi del Parlamento, a Berna. Qui a Bellinzona, i visitatori più affezionati di Palazzo delle Orsoline sono i bambini delle scuole elementari, perciò iniziamo con una domanda su misura: come faremo a spiegare loro, con parole semplici, il tema della mostra?

La mostra non è stata pensata principalmente per i bambini; tuttavia, contiene una cartolina che rappresenta il tema in modo molto vivido. Risale al 1910 e rappresenta la differenza tra il sistema maggioritario e proporzionale. Sotto la scritta «Majorz» c'è un uomo grasso e borghese con un piatto pieno di salsicce, che mangia da solo. La gente guarda affamata ed Elvezia si allontana per la vergogna. Sotto la scritta «Proporz», invece, i personaggi siedono insieme al tavolo: Elvezia taglia le salsicce a pezzi e tutti ne ricevono un po'. Per quanto riguarda il sistema elettorale, ciò significa che il sistema proporzionale ripartisce il potere in modo più equo e che tutti i soggetti politici partecipano alla definizione delle regole per la convivenza.

Possiamo cominciare con qualche cifra sul successo che la mostra ha avuto durante il suo allestimento a Palazzo federale?

Ogni anno circa 100 mila persone visitano l'edificio del Parlamento. Oltre alle visite guidate attraverso l'edificio, ai nostri ospiti offriamo regolarmente anche delle esposizioni. Abbiamo offerto visite speciali dedicate alla mostra «100 anni di proporzionale» durante cinque giornate di porte aperte, in occasione della «Notte dei musei» e con visite guidate in alcuni giorni feriali. Non disponiamo di cifre precise, ma sulla base di quanto abbiamo organizzato, pensiamo che circa 10 mila persone abbiano visitato la mostra, in modo completo o in parte.

L’allestimento negli spazi storici del Palazzo vi ha creato problemi, dal punto di vista organizzativo?

L'edificio del Parlamento non è un museo. La maggior parte degli ospiti non vi si reca per le mostre, ma le scopre percorrendo l’edificio e spesso inizia ad assimilarne i contenuti in maniera fortuita. Per noi era importante che i temi delle colonne espositive fossero comprensibili individualmente, e non richiedessero agli ospiti di visitare l'intera mostra.

Durante le ricerche che hanno portato alla creazione della mostra avete fatto qualche scoperta notevole dal punto di vista storiografico?

Il Ticino è stato il primo Cantone a introdurre la rappresentanza proporzionale. Dopo un periodo di forte conflittualità politica, il passaggio dal sistema maggioritario al proporzionale mise a disposizione un mezzo pacifico per la risoluzione dei conflitti. Altri Cantoni seguirono poi l'esempio, e queste esperienze eliminarono i timori di un completo sconvolgimento del panorama politico. Questo fece sì che il cambiamento di sistema potesse ottenere la maggioranza anche a livello federale.

Fra i molti politici che transitano da Palazzo federale, qualcuno ha avuto reazioni particolari di fronte alla mostra?

Il Consigliere federale Ignazio Cassis ha visto un servizio televisivo sull'inaugurazione della mostra al Telegiornale. Il giorno dopo ci ha chiesto una visita guidata della mostra, e l’ha trovata così importante che si è rivolto al Segreterio Generale e l’ha percorsa una seconda volta insieme a lui.

Visto il successo di questa esperienza avete in programma iniziative simili in futuro?

I Servizi del Parlamento organizzano regolarmente mostre a Palazzo federale. Penso per esempio all’esposizione «Una Svizzera per i bambini. Ma è proprio così?», creata dalla fondazione «Protezione dell’infanzia Svizzera» e nata per il 30. anniversario dall'adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Continueremo a cimentarci anche in futuro con la produzione di questo tipo di eventi, anche se il tema della prossima mostra non è ancora stato definito.