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Armand Schulthess (1901-1972)

da Neuchâtel

Impiegato a Berna per il Dipartimento federale dell’economia, nel 1951 decise di rompere i legami professionali e sociali per trasferirsi “in esilio” in Valle Onsernone, ad Auressio, nel rustico che aveva comprato nel 1941. Si isolò e dedicò la sua vita alla pianificazione del vasto territorio intorno alla sua casa (18'000 metri quadri), che diventò una rete di sentieri, ponti, scale e luoghi di riposo. Nacque un giardino d’Art Brut, con alberi dai quali pendevano placche di metallo con incisi testi di letteratura, musica, astronomia e psicanalisi. Schulthess creò un’enciclopedia a cielo aperto, mentre all’interno della casa illustrò una biblioteca enciclopedica attraverso il collage. Morì nel 1972 ad Auressio e in seguito gli eredi decisero di distruggere la sua opera. Solo alcuni oggetti si salvarono e furono raccolti da Ingeborg Lüscher e Harald Szeemann. Questi materiali sono stati esposti ripetutamente nell’ambito di mostre importanti (nel 2016 al Museo d’arte della Svizzera italiana).

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