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Leone Viviani (1915-1997)

di Lugano

Tristemente noto per aver trascorso diversi anni nelle prigioni fasciste, Leoni Viviani nacque nel 1915 a Lugano. La sua famiglia, emigrata da Ostiglia (provincia di Mantova), fu naturalizzata svizzera nel 1932. Divenuto installatore di impianti sanitari, il giovane ticinese fu arrestato nel 1938 a Milano insieme a due presunti sovversivi, i comunisti Roberto Pollastri e Agenore Vallini; addosso gli furono trovati scritti di contenuto politico e stampe di propaganda anti-fascista edite all'estero. Fu accusato di lavorare come corriere tra Lugano e Milano e di aver tramato contro lo Stato italiano, quindi condannato a 12 anni di prigione e all'espulsione una volta scontata la pena. Si stima che fossero una dozzina gli svizzeri incarcerati durante il Ventennio mussoliniano, ma Viviani fu l'unico arrestato per ragioni politiche. Forse anche grazie all'intervento di una delegazione svizzera, nell'estate del 1943 il ticinese fu liberato anzitempo e abbandonò il carcere di Castelfranco Emilia per tornare a Lugano. L'arruolamento nella Legione straniera lo portò prima in Indocina, poi in Algeria. Tornato in Europa, morì nel 1997 all'età di 82 anni.

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