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Nicolò Rusca (1563-1618)

di Bedano

Venerato come beato dalla Chiesa cattolica, Nicolò Rusca nacque a Bedano nel 1563, ma rimase poco tempo in Ticino. Studiò infatti teologia al collegio Elvetico di Milano sotto l'ala di Carlo Borromeo e seguì il dottorato a Pavia. Ordinato sacerdote nel 1587, divenne arciprete di Sondrio tre anni più tardi. Fu incaricato di opporsi al progetto di aprire una scuola riformatrice nel capoluogo, posizione che lo portò a scontrarsi con le autorità grigionesi. Il trattato di alleanza sancito tra il governo retico e la cattolicissima Spagna produsse nel 1617 un'insurrezione sul fronte protestante che portò all'arresto - tra gli altri - di Rusca. Accusato di sostenere la corona spagnola, il ticinese fu prelevato con la forza nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1618 per essere giudicato dallo Strafgericht istituito a Thusis. Il processo iniziò il primo settembre dello stesso anno e per i successivi tre giorni il sacerdote fu torturato, così da estorcergli una confessione. Morì sotto i ferri del boia dopo essersi proclamato per l'ennesima volta innocente, e il suo corpo fu seppellito ai piedi della forca; un anno più tardi, tuttavia, il cadavere fu trasferito di nascosto nell'abbazia di Pfäfers. Nel 1845 le ossa furono trasferite a Como, ma sette anni più tardi trovarono definitiva sistemazione nella collegiata dei Santi Protaso e Gervaso a Sondrio. Martire della chiesa cattolica, nell'aprile del 2013 si è celebrato il rito di beatificazione a proprio Sondrio.

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