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Giacomo e Rosa Corazza-Gatti (1846/1845-?/?)

di Dongio

Conosciutisi a Londra dove i Gatti seppero farsi strada in più ambiti, Giacomo e Rosa Corazza-Gatti erano lontani cugini. Lei nata a Dongio nel 1845 e figlia di papà Carlo, lui nato a Parma nel 1846, si sposarono negli anni Settanta dopo che Rosa divenne vedova ad appena 25 anni. Dopo qualche tempo si trasferirono nella provincia parmense e sfruttarono le loro fortune per avviare una lunga serie di progetti imprenditoriali a beneficio dell'intera regione. Oltre all'acquisto del castello di Tabiano nel 1882 e la ristrutturazione dell'edificio con bonifica e messa a frutto del terreno circostante, i due gestirono nella località lo stabilimento termale e l'Albergo Grande mentre a Salsomaggiore curarono le attività termali e la produzione del sale. Insieme fondarono un sanatorium e un asilo infantile, costruirono la ferrovia Fidenza-Salsomaggiore ed edificarono l'acquedotto "Re dei Ruscelli". Il loro impegno fu esemplare e proseguì anche grazie alle attività di Carlo Corazza, loro ultimo figlio, ben dotato di quello spirito imprenditoriale che ha sempre contraddistinto questa dinastia di origini ticinesi.

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