Considerazioni di Gabriele Gendotti - Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

Ce l'hanno messa tutta, le allieve e gli allievi del quarto corso di grafica dello CSIA, per dare forma e colore alla campagna promozionale per la formazione professionale. Ci hanno messo il mestiere imparato negli anni di studio e l'esperienza acquisita giorno dopo giorno. Ma ci hanno messo anche la fantasia, il cuore, la voglia di apprendere e la capacità di lasciarsi sorprendere, che vuol dire avvicinarsi a una professione con l'animo aperto ad accogliere dentro di sé un mondo nuovo; l'animo di chi, finita la formazione, s'appresta a entrare nel mondo del lavoro o l'animo di chi, terminata la scuola media, imbocca una strada, quella della scuola a tempo pieno o quella della formazione tra scuola e lavoro. Perché la capacità di lasciarsi sorprendere, la curiosità di fronte a nuovo sapere, non può durare lo spazio di un mattino, ma deve accompagnarci durante tutte le stagioni della vita. La felicità è anche non annoiarsi mai, perché ogni giorno è una nuova scoperta. "Apprendista, apprendi e sorprendi", lo dice la giovane che ha ottenuto il primo premio per il manifesto di questa campagna, che è come dire "Giovane quindicenne, apprendi e sorprendi".

Non è facile scegliere a quindici anni. Non dimentichiamo tuttavia che ogni genere di formazione gode di uguale dignità: ci sono tante strade che possono essere percorse e molte di esse si incontrano più in là. Perché è importante che questa scelta a quindici anni sia convinta e accettata, ma anche che possa essere corretta se la vita ci offre nuove opportunità o se la voglia di imparare cose nuove ci fa ritornare sui banchi di scuola. Ci sono sempre più persone adulte che, pur continuando a lavorare, perfezionano la loro formazione tornando a scuola. Non c'è vita vera senza qualche sacrificio. Ma ne vale la pena.

Vogliamo lavorare attorno a questo slogan che farà il giro del Ticino: "Apprendista, apprendi e sorprendi".