L'artista svizzero lo fa con una mostra sorprendente, interamente dedicata – in apparenza – alla pittura, con opere prevalentemente su carta realizzati con gouache, acquerello e matite, e laddove il processo produttivo diventa concettualmente l’opera, e l’opera stessa lo scrigno, che custodisce l’approccio umile e grandioso al quotidiano, restituito visivamente con devozione per rivelare un principio di malinconica bellezza e muoversi all’interno di un’esperienza quotidiana.