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Adolfo Feragutti Visconti - Testa di indio della Terra del fuoco

Testa di indio della Terra del fuoco

Adolfo Feragutti Visconti

(Pura 1850 - Milano 1924)

Come tanti suoi conterranei il Feragutti frequentò l'Accademia di Brera. Trascorse anche qualche tempo a Firenze, allievo dell' "accademico" Stefano Ussi.
I suoi primi quadri sono soprattutto storici (a Milano esponeva nel 1873 La sagrestia di Santa Maria Novella a Firenze). Il suo primo successo fu Jus primae noctis (1881); una grande tela dal soggetto malizioso, acquistata poi dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Nonostante i soggetti storici, si notano già in nuce le qualità migliori del Feragutti: una pittura dal colore acceso, con pennellate stese sulla tela di getto. Indubbiamente la lezione degli scapigliati Ranzoni e Cremona ha avuto presa sul pittore di Pura.
Enorme successo di critica ebbe un altro quadro di vaste dimensioni: Ritratto della nobile signora Eleonora Cottalordi Tellini (Galleria d'Arte Moderna di Milano) che conseguì nel 1891 l'ambitissimo premio Principe Umberto. Numerose sono le presenze in Esposizioni nazionali (Milano, Torino, Venezia) ed estere (Monaco 1891). Spirito introverso ("L'inquietudine mia è stata l'inquietudine del mio secolo" racconterà ad Innocenzo Cappa nel 1909), intraprese nel 1908 un viaggio (o forse due) in Patagonia e nella Pampa Argentina, fondamentale per la maturazione artistica del pittore. La natura primitiva, incontaminata di questi luoghi ispirerà alcuni dei suoi più bei pezzi come Impressione della terra del fuoco (Pinacoteca Züst di Rancate) o La famiglia Patagone (Collezione Città di Lugano); il colore, la materia si fa ancora più febbrile, il rosso, già predominante nella pittura del Feragutti, ora, a contatto della terra del Fuoco, verrà ancora più utilizzato. Di questa esperienza argentina parleranno, in due importanti articoli, Innocenzo Cappa ("Varietas",ottobre 1909) e Concetto Pettinato ("La Lettura", 1909)
Morirà a Milano nel marzo 1924; una sua mostra postuma verrà allestita nel maggio del 1924, nella famosa Galleria Pesaro, sede di numerosissime rassegne di importanti pittori lombardi. Nel 1991 gli viene dedicata un'importante retrospettiva alla Villa dei Cedri di Bellinzona (che gli consacrerà un'altra mostra nel 2013) e alla Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst di Rancate.


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