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Luigi Rossi - Genzianella

Genzianella

Luigi Rossi

(Lugano 1853 - Biolda di Tesserete 1923)

Luganese, Luigi Rossi, il cui padrino di battesimo fu nientemeno che Carlo Cattaneo, si trasferì ancor bambino (a tre anni) a Milano. A soli undici anni s'iscrisse a Brera, allievo del Bertini, insieme a Bazzarro e Tallone, e soprattutto di Carlo Mancini.
Nel 1878, ormai di nuovo a Milano, conobbe il successo: il suo Ritorno al paese natio non fu premiato col principe Umberto solo perché il pittore conservava la nazionalità svizzera. I suoi quadri fin d'allora, sono legati a momenti di vita rustica e famigliare (La culla, la polenta, eseguiti in Val Verzasca).
Periodo chiave fu la tappa parigina (1884-1888), dove illustrerà libri di Daudet, Tartarin sur les Alpes (1885), Sapho (1887), di Loti, Madame Chrysantème (1887), di Prévost, di Chateaubriand, di Keller e di Rambert.
Nel 1888 è di nuovo a Milano, a contatto con il mondo scapigliato della Famiglia artistica e della Patriottica; frequenta infatti gli ambienti pittorici e culturali locali, amico del Grubicy, del Mentesi, del Morbelli, di Giacomo Puccini, di Arrigo e Camillo Boito. Nel 1891 con il giornalista Giorgio Molli compie un viaggio in Sicilia: molti i paesaggi, magari eseguiti poi a memoria nello studio milanese, e le impressioni. Il viaggio in Sicilia fu pure ispirazione per l'illustrazione, insieme all'amico Luigi Conconi, cremoniano, delle pastorali di Longo Sofista Daphnis et Chloé.
Amico fraterno di Gian Pietro Lucini, poeta e critico simbolista, si fa partecipe di "un simbolismo vigoroso e talvolta sognante" (Bossaglia). Nascono così quadri come Temporale in montagna (1982), Rêves de Jeunesse (1984), nei quali si notano contatti con la pittura svizzera e con Hodler in particolare, il Mosto (1898), ritenuta la sua opera migliore. Non fu estraneo neppure al liberty (Donna dei fichi, Genzianella).
Fu un pittore sociale, interessato alla realtà contadina, vicino ad Augusto Osimo e Giuseppe Mentessi. Insegnò nelle scuole dell'Umanitaria (1902-1912), collaborò al giornale pacifista "Giù le armi". Nel 1911 si iscrisse al sodalizio degli acquarellisti lombardi. Nel ‘21, alla Galleria Pesaro di Milano, si tenne un'importante mostra antologica del pittore.


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