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Preghiere dipinte

Omaggio a Giovanni Antonio Vanoni e Giacomo Pedrazzi nel bicentenario della nascita 1810-2010

Dal 13.06.2010 al 09.01.2011

A cura di Giulio Foletti

La Pinacoteca Züst dedica una mostra omaggio a due pittori valmaggesi, Giovanni Antonio Vanoni (Aurigeno 1810-1886) e Giacomo Antonio Pedrazzi (Cerentino 1810-1879), nel bicentenario della loro nascita. Si tratta di due pittori che, per la loro ampia attività decorativa in chiese, cappelle, cascine o case borghesi, per il loro linguaggio figurativo popolare, solo apparentemente ingenuo, entrano di diritto nella storia artistica del Ticino.

La piccola rassegna non vuole essere certamente esaustiva. Mira invece a documentare, attraverso una sintetica campionatura di opere – tra le quali alcuni inediti –, i vari generi nei quali i due pittori si sono applicati: gli stendardi processionali, che portano ancora oggi i segni dell’uso intenso che se ne fece; le Vie crucis; i dipinti devozionali (Santi e Madonne). “Il re degli ex voto” Vanoni trova però in questo genere la sua vena più vivace, descrivendo scenette gustose, che ci riportano a episodi della vita quotidiana del passato, tra difficili condizioni di lavoro, malattie e povertà, dalle quali si trovava conforto solo grazie alla Fede.

Accanto a questa produzione più nota, non mancano però i ritratti dei notabili locali: spesso sono opere destinate a ricordare ai posteri i volti di coloro che contribuirono, con la loro attività, a costruire la storia delle comunità di valle. Nell’opera di Vanoni si coglie l’eco di quanto lo circondava – trae ad esempio spunti dagli Orelli e da Ciseri –, che lui rielabora però attraverso una notevole vivacità coloristica, creando composizioni secondo un linguaggio decorativo singolare e personale. Pedrazzi, abile decoratore che guarda alla tradizione accademica, è per contro ancora poco studiato. Nella prima parte della sua vita viaggia e lavora non solo tra Lombardia e Valtellina, ma perfino in Australia (espone a Melbourne), prima di rientrare in valle, dove affresca, con gusto neogotico, moltissime cappelle e chiese e collabora con Vanoni a Intragna e Muralto.


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