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Giacomo Martinetti (1842-1910)

Omaggio all’allievo ticinese di Antonio Ciseri

a cura di Mariangela Agliati Ruggia

pp. 58, CHF 18.- / EUR 18.-

Nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del pittore Antonio Ciseri (Ronco sopra Ascona, 1821 – Firenze, 1891) la Pinacoteca Züst ha dedicato una piccola mostra dossier, accompagnata da questo catalogo, a uno dei suoi allievi di maggior talento, Giacomo Martinetti, purtroppo sino ad oggi quasi completamente dimenticato.

Nato a Firenze da una famiglia originaria di Barbengo (Cantone Ticino, Svizzera), mantiene solo sporadici rapporti con il Ticino, concentrando la propria attività – sviluppatasi soprattutto nel solco dell’arte sacra – nel capoluogo toscano e nei dintorni di Castiglioncello, meta di molti artisti. La sua formazione si compie tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la scuola privata del Ciseri: grazie a questa amicizia gli arrivano importanti commissioni a Gerusalemme. Molto interessanti i suoi rapporti – di parentela o di amicizia – con personaggi di spicco del suo tempo: dai Dandolo a Vittorio Corcos, che gli fa un ritratto. Da segnalare due sue opere conservate a Palazzo Pitti.
Nel Cantone Ticino si contano pochi dipinti di una certa importanza: un Autoritratto giovanile (Archivio di Stato, Bellinzona) e, nella chiesa che suo zio Carlo Martinetti fece edificare dall’architetto Costantino Maselli, pure lui imparentato con Giacomo, a Cernesio (Barbengo), due grandi tele da lui commissionategli: un San Carlo e una Santa Francesca Romana. A queste opere si è di recente aggiunto un luminoso Giotto fanciullo che Martinetti aveva esposto nel 1865 alla Società Promotrice di Belle Arti a Firenze, rintracciato sul mercato e acquistato dalla Pinacoteca Züst nel 2021.

Il presente volume è l’unica pubblicazione esistente sul pittore e raccoglie gli esiti delle ricerche condotte in occasione della mostra, con molte novità.



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