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Il gioco del ladro e Cabri Elem

Differenziare il calcolo tra 'reale' e 'virtuale'

Intervista alla docente Silvia Fioravanti, classe seconda elementare
Istituto scolastico comunale di Vezia

La docente Silvia Fioravanti descrive la sua esperienza di differenziazione pedagogica nella scuola elementare. Le immagini che accompagnano l’intervista si riferiscono a un’attività di matematica legata al calcolo che alterna l’impiego delle risorse didattiche digitali messe a disposizione da Cabri Elem a un’attività di gioco numerico.

Il tema al centro della lezione è il calcolo. La docente suddivide la classe in due gruppi ai quali sono attribuite due attività diverse che affrontano gli stessi concetti, ma che sono svolte in luoghi separati. La prima attività, animata dalla docente titolare, prevede l’impiego di un computer e pone l’allievo in un ambiente ‘virtuale’; la seconda invece, animata dalla docente di sostegno, prevede un’interazione ‘reale’ svolta attraverso il gioco.

La docente titolare divide il proprio gruppo in coppie che dispongono di un computer grazie al quale affrontano la composizione e la scomposizione del numero attraverso i ‘tasselli numerici’ generati da Cabri Elem. Il software didattico, che propone situazioni diverse per ogni coppia, permette agli allievi di elaborare strategie personali nella manipolazione dei tasselli e quindi dei numeri. Allo stesso tempo, il lavoro di coppia stimola lo scambio di osservazioni, consigli, strategie e spinge gli allievi a sperimentare la funzionalità e l’efficacia dei metodi di risoluzione scelti.

Il secondo gruppo, collettivamente, intraprende un’attività ludica - il gioco del ladro - confrontandosi con varie situazioni numeriche di calcolo (nel gioco sono impiegati due dadi e banconote del valore di 1/2/5/10/20/50/100) e impegnandosi a rispettare le regole stabilite. Alla fine dell’attività la docente di sostegno coinvolge i partecipanti al confronto sui risultati ottenuti e sulle strategie utilizzate nell’affrontare le situazioni di calcolo che si sono venute a creare nel corso del gioco.

Quando le attività sono terminate, il gruppo-classe è ricomposto e le docenti moderano una discussione con e tra gli allievi, così da produrre una messa in comune delle due diverse esperienze.

In entrambi i contesti, ‘reale’ e ‘virtuale’, il docente assume il ruolo di osservatore, seguendo gli allievi nelle rispettive attività e raccogliendo dati significativi (difficoltà incontrate dai singoli, dalle coppie o dal gruppo; strategie di risoluzione applicate; successi e insuccessi). Le osservazioni raccolte servono al docente per la moderazione e l’animazione della discussione finale. Allo stesso tempo, le osservazioni permettono di adattare la pianificazione e la progettazione di attività future e di assestare le strategie di differenziazione.

“Per svolgere l’attività descritta nel filmato è importante poter contare sulla collaborazione di un collega, in questo caso la docente di sostegno pedagogico, con la quale si progetta il lavoro da svolgere e con la quale ci si confronta sui risultati ottenuti, sulle difficoltà incontrate e si riprogramma l’attività. Grazie alla collaborazione è inoltre possibile dimezzare il numero di allievi con i quali lavorare e il docente può quindi seguire con maggior attenzione e precisione gli aspetti significativi della lezione. Infatti, sebbene l’uso del computer agevoli una certa autonomia di lavoro e permetta ai bambini di confrontarsi direttamente con il successo o l’insuccesso e di misurare la progressione del proprio operato, è importante che il docente li segua interagendo/discutendo con loro nel corso della lezione”.