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Stiamo tutti imparando

Differenziare nella scuola elementare

Intervista alla docente Silvia Fumagalli, classe seconda elementare
Istituto scolastico comunale di Stabio
Silvia Fumagalli dirige oggi l’Istituto scolastico intercomunale di Breggia e Castel S. Pietro

La docente Silvia Fumagalli descrive la sua esperienza di differenziazione pedagogica nella scuola elementare. Le immagini che accompagnano l’intervista si riferiscono a una delle attività differenziate, programmate a intervalli regolari nel piano settimanale delle lezioni, che prevede lo svolgimento di esercitazioni interdisciplinari.

Gli allievi scrivono, disegnano, ritagliano, incollano: ognuno svolge un’attività diversa. In silenzio e concentrati alcuni; altri scambiando idee e commenti con i compagni. A intervalli più o meno regolari, dai banchi che formano piccole isole all’interno dell’aula, un bambino si alza e si dirige verso la docente. Tra le mani ha una ‘maquette’ di carta del proprio banco e un foglio sul quale è riportato un piano settimanale. La docente osserva la riproduzione tridimensionale, la valuta, dà un riscontro al bambino e annota un visto sul piano settimanale. Il bambino torna così al banco, e in seguito sceglie la prossima attività da svolgere. Le consegne si trovano in alcune scatole appoggiate sotto le finestre e spetta al bambino decidere se affrontare un compito più difficile o più facile, un compito nuovo oppure ripeterne uno già svolto.

Gli allievi hanno ricevuto all’inizio della settimana un piano, sul quale sono indicati i momenti previsti per le esercitazioni, le attività obbligatorie e quelle facoltative. Il piano riporta anche le indicazioni sullo svolgimento delle diverse esercitazioni, così come le modalità di correzione: autocorrezione individuale, a coppie o in piccolo gruppo, oppure ancora la correzione effettuata dalla docente.

La diversificazione dei compiti è accompagnata dalla diversificazione dei materiali (concreti, astratti, visivi, uditivi) e dalla variazione dei compiti affidati ai bambini, così che le loro risposte non siano di tipo meccanico: in questo modo gli allievi sono continuamente confrontati con situazioni che li stimolano a mobilitare competenze precedentemente acquisite affinché siano elaborate, completate e ampliate.

L’attuazione di esercitazioni differenziate, che prevede un alto grado di diversificazione, implica un’organizzazione dell’impianto didattico molto rigorosa: al momento della consegna del piano settimanale, i materiali necessari per svolgere le attività, nonché i ‘fogli’ delle consegne devono essere pronti. Per il docente è allora possibile assumere il ruolo dell’osservatore, attento tanto alle dinamiche del gruppo-classe quanto al singolo allievo. Osservando, e annotando, il docente identifica situazioni che necessitano di un intervento: il bambino in difficoltà che non riesce a progredire oppure il bambino esperto che ha invece bisogno di essere confrontato con una situazione e con dei compiti più complessi.

La differenziazione permette a ogni allievo di svolgere un’attività adatta alle proprie capacità, che gli consente di lavorare autonomamente accrescendone l’autostima. Il clima che si instaura nel gruppo-classe permette invece alla docente di seguire con attenzione le diverse attività, di porre domande, di verificare le competenze di ciascuno e di modificare le attività in corso introducendo delle varianti.

“Il docente deve veramente lavorare sul suo modo di porsi di fronte alla classe, può essere un processo relativamente lungo e faticoso in quanto si lasciano delle certezze, se di certezze si può parlare, per imboccare la strada dell’incertezza, ma una volta intrapreso il percorso le soddisfazioni sono talmente tante che difficilmente si ritorna alle modalità d’insegnamento utilizzate in passato. Con questo non voglio dire che tutto l’apprendimento dovrà avvenire secondo questa modalità: le lezioni frontali e le esercitazioni di carattere più tradizionale devono trovare un giusto equilibrio all’interno di tutto ciò. Il lavoro di preparazione è sicuramente molto, ma i frutti e i miglioramenti da parte di tutti i bambini appagheranno di tale sforzo”.