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Groovy Hat

Le competenze che si imparano a scuola sono davvero tante e ora, grazie al Company Programme promosso da YES, gli studenti della Scuola cantonale di commercio possono sviluppare anche il loro spirito imprenditoriale. Il sostegno della Divisione dell’economia al Company Programme si inserisce tra le misure contemplate dal Tavolo di lavoro sull’economia promosso dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE). Groovy Hat è una delle realtà imprenditoriali create dagli allievi iscritti che ha riscosso grande successo. Il prodotto: un cappello da pescatore double face socialmente ed ecologicamente sostenibile, ha spopolato tra i coetanei delle studentesse a capo del progetto.

Perché avete deciso di partecipare al Company Programme di YES?

È un’opportunità che ci è stata data dalla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona essendo delle allieve delle classi bilingue. Oggi però questa opportunità è stata estesa anche alle altre classi cosicché più studenti abbiano modo di sperimentare questa realtà imprenditoriale. Questo progetto viene svolto durante le ore di Area di sperimentazione (ASPE) durante il terzo anno. Questa materia ha lo scopo di completare la parte pratica per l’ottenimento dell’AFC. 
All’inizio dell’anno ci è stato consegnato un foglio da firmare per dichiarare il nostro interesse a partecipare o meno al progetto; ovviamente tutte abbiamo risposto di sì, anche perché sapevamo che le classi bilingue avrebbero affrontato questo percorso e quindi era scontato parteciparvi.

Come vi è venuta l’idea di sviluppare il vostro prodotto?

Durante l’estate abbiamo svolto una ricerca approfondita con l’obbiettivo di trovare un prodotto in grado di unire l’interesse dei giovani con la sostenibilità ambientale e sociale. In seguito ad un’attenta analisi abbiamo concluso che il prodotto ideale fosse il “bucket hat” (tradotto dall’inglese come “cappello da pescatore”). Durante il 2020 questo capo era molto alla moda, ma noi abbiamo deciso di renderlo più versatile rendendolo più economico, ecologico, anticonsumista e infine socialmente sostenibile. Risulta essere economico perché grazie ad un’attenta analisi della nostra CMO (Chief marketing officer) Giulia Petrillo, abbiamo constatato che il prezzo di un cappellino double face (reversibile), socialmente e ecologicamente sostenibile può superare anche i 50 CHF. Per il nostro prodotto invece abbiamo deciso di fissare il prezzo di vendita a 18 CHF poiché il nostro target sono i giovani e principalmente studenti, che quindi non dispongono di un reddito necessario per permettersi dei capi troppo costosi. Inoltre il nostro prodotto è ecologicamente sostenibile poiché tutte le stoffe utilizzate sono riciclate e acquistate presso Caritas Giubiasco. Abbiamo deciso di definire il nostro cappellino anche anticonsumista poiché lo abbiamo reso double face, vale a dire che se si acquista un solo cappellino se ne hanno due. Infine risulta essere anche socialmente sostenibile poiché la produzione è stata delegata all’associazione SOS Ticino di Bellinzona, la quale si occupa di offrire lavoro alle persone temporaneamente in disoccupazione. La responsabile della sede di Bellinzona Angela Monhart, ci ha aiutato molto in questo percorso con il Company Programme e ogni anno sostiene le mini imprese della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, proponendo loro di delegare le attività di cucito presso la loro sede.

Come siete state seguite nel corso del programma?

Abbiamo lavorato molto autonomamente, le decisioni le abbiamo prese per lo più da sole ma allo stesso tempo venivano discusse con i docenti e in particolare con il professor Flaminio Cadlini il quale ci è stato molto di supporto. Il programma era comunque una novità per noi e i docenti nel Canton Ticino, per questo Tatiana Effner (responsabile delle mini-imprese per YES Company Programme nel Canton Ticino) è risultata un punto cruciale per lo sviluppo della nostra azienda. Non bisogna escludere inoltre come già detto precedentemente, il supporto di Angela Monhart che ci ha sempre supportato durante il nostro percorso.

Cosa vi ha lasciato questa esperienza? La consigliereste ai vostri coetanei?

Abbiamo avuto l’opportunità di apprendere le conoscenze base dell’imprenditorialità come la responsabilità sociale e interna dell’azienda, la capacità di essere flessibili nella risoluzione dei problemi e la collaborazione tra i membri dell’azienda. 
Una cosa che abbiamo sicuramente imparato è stata l’importanza di assegnare ad ogni membro dell’azienda il ruolo adatto alla propria personalità; Cornelia Maffezzini la nostra CPO (Chief procurement officer) ha ideato il prodotto e quindi questo ruolo era adatto a lei fin dal primo momento. Sofia Aebersold ha subito scelto il ruolo di CFO (Chief financial officer) poiché si trovava molto bene nella gestione finanziaria e le interessava l’economia. Giulia Petrillo, CMO (Chief marketing officer), anche lei si è subito proposta per questo ruolo ed infatti le si addiceva perfettamente poiché possiede una creatività straordinaria. Sara Binggeli, viste le sue grandi capacità nell’uso della tecnologia, è stata senza esitazioni nominata subito da tutto il gruppo come CTO (Chief technology officer) dell’azienda. Infine, Martina Zanola, CAO (Chief administrative officer), e Zoe Occiganu, CEO (Chief executive officer), sono coloro che hanno il carattere più simile; organizzate, precise e determinate e solamente per questioni organizzative, si è deciso che i ruoli sarebbero stati suddivisi.
Per concludere, consigliamo quest’esperienza perché oltre a mettere in pratica le nozioni imparate negli anni precedenti, permette di interagire in maniera dinamica sia con persone che si conoscono che con il cliente e i fornitori. Ci si deve impegnare molto ed essere coscienti che questo programma non si svolge solamente durante l’orario scolastico; mercatini, creazione della documentazione, interviste, semifinali e finali del programma, …
Sicuramente bisogna dire che ci sono rimasti dei bei ricordi perché comunque è stato un prodotto che abbiamo ideato noi da zero e che ha riscontrato un gran successo tra gli studenti della SCC. 


Maggiori informazioni: yes.swiss

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