I Programmi d’integrazione cantonale (PIC) sono stati introdotti nel 2014 con l’obiettivo di rafforzare le misure per la promozione dell’integrazione e per il coinvolgimento della popolazione locale. Il bilancio del primo PIC (2014/2017) è stato incoraggiante con il raggiungimento di importanti traguardi, pur con la consapevolezza che le sfide da affrontare restano numerose.
L’ impulso per un ulteriore sviluppo della politica integrativa è ora dato dal secondo PIC (2018/2021). La collaborazione ai vari livelli istituzionali e con il folto numero di partner è stata consolidata e maggiormente finalizzata. Lo stesso dicasi, in ambito cantonale, delle collaborazioni interdipartimentali.
Prospetto pubblicato in dodici lingue e distribuito alle persone che decidono di stabilirsi in Ticino in modo stabile e duraturo. Al suo interno sono contenute informazioni prioritarie per chi ha raggiunto il nostro territorio e più in generale la Svizzera, nonché spunti di riflessione sugli usi e costumi e sul funzionamento del nostro Paese (sistema politico, sociale, economico e culturale). Il documento, che non intende essere esaustivo, è certamente complementare al lavoro svolto nei Comuni nell’attività di prima accoglienza. I Comuni, come pure i numerosi enti, le associazioni e gli uffici cantonali, possono fornire informazioni supplementari, chiarimenti e approfondimenti e, se necessario, consulenze personalizzate.
“Il Ticino in breve” è ottenibile gratuitamente nelle seguenti lingue: italiano, francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese, serbo-croato, albanese, turco, arabo, persiano e tigrino. La maggior parte delle aree culturali d’origine dei nuovi arrivati in Ticino è dunque coperta.
I Programmi d’integrazione cantonale (PIC) sono stati introdotti nel 2014 con l’obiettivo di rafforzare le misure per la promozione dell’integrazione e per il coinvolgimento della popolazione locale. Il bilancio del primo PIC (2014/2017) è stato incoraggiante con il raggiungimento di importanti traguardi, pur con la consapevolezza che le sfide da affrontare restano numerose.
L’ impulso per un ulteriore sviluppo della politica integrativa è ora dato dal secondo PIC (2018/2021). La collaborazione ai vari livelli istituzionali e con il folto numero di partner è stata consolidata e maggiormente finalizzata. Lo stesso dicasi, in ambito cantonale, delle collaborazioni interdipartimentali.
L’AIS impone ai Cantoni una gestione continuativa della persona, dal momento della sua attribuzione da parte della Confederazione al Cantone, fino al momento dell’acquisizione dell’autonomia socio/professionale.
Le persone ammesse provvisoriamente e i rifugiati sono accolti e informati in modo sistematico sul loro processo d’integrazione e sulle aspettative che il Paese d’accoglienza nutre nei loro confronti al fine di raggiungere sul medio e lungo termine.
Prospetto pubblicato in dodici lingue e distribuito alle persone che decidono di stabilirsi in Ticino in modo stabile e duraturo. Al suo interno sono contenute informazioni prioritarie per chi ha raggiunto il nostro territorio e più in generale la Svizzera, nonché spunti di riflessione sugli usi e costumi e sul funzionamento del nostro Paese (sistema politico, sociale, economico e culturale). Il documento, che non intende essere esaustivo, è certamente complementare al lavoro svolto nei Comuni nell’attività di prima accoglienza. I Comuni, come pure i numerosi enti, le associazioni e gli uffici cantonali, possono fornire informazioni supplementari, chiarimenti e approfondimenti e, se necessario, consulenze personalizzate.
“Il Ticino in breve” è ottenibile gratuitamente nelle seguenti lingue: italiano, francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese, serbo-croato, albanese, turco, arabo, persiano e tigrino. La maggior parte delle aree culturali d’origine dei nuovi arrivati in Ticino è dunque coperta.