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Rapporto d'esercizio
05.05.2021

Rapporto di esercizio 2020

Pubblicato il Rapporto di esercizio 2020 del Laboratorio cantonale - si conferma l'elevato grado di sicurezza alimentare nel nostro Cantone

Il Laboratorio cantonale ha come compiti istituzionali quelli di eseguire la legislazione federale e cantonale concernente le derrate alimentari e gli oggetti d'uso, il regolamento cantonale sull'igiene delle acque balneabili e, parzialmente, la legislazione cantonale concernente gli esercizi alberghieri e della ristorazione.

L’attività, rigorosamente basata sul rischio, riguarda l’esecuzione di ispezioni o audit presso le 6’361 attività alimentari (di cui 6’026 aziende alimentari, 144 distributori di acqua potabile non privati, 191 piscine) che sottostanno alla legislazione sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso; la gestione di ispezioni o audit da parte di istituzioni esterne con mandato presso 523 aziende di produzione primaria che sottostanno sia alla legislazione sulle derrate e gli oggetti d’uso sia alla legislazione agricola; l’esecuzione di analisi su campioni prelevati durante le ispezioni e le campagne (incluse le acque di balneazione degli 74 stabilimenti a lago e dei 10 punti di balneazione sui fiumi); la gestione di procedure amministrative e contravvenzionali a seguito di non conformità; l’evasione di richieste di informazione da parte di privati (assoggettati e non).

Nel settore delle derrate alimentari e oggetti d'uso, nel corso del 2020 sono stati eseguiti 1’888 controlli periodici, 12 verifiche, 3 ispezioni su segnalazione, 6 ispezioni a seguito di intossicazione, 2 ispezioni per autorizzazioni e 207 interventi diversi per un totale di 2’118. L’attività ispettiva presso aziende alimentari si fonda, a livello nazionale, sul controllo di sei settori o campi di valutazione, quattro dei quali principali: l’esistenza di un sistema di autocontrollo, lo stato delle derrate alimentari, l’implementazione dei processi e delle attività nonché lo stato delle strutture. Il principale motivo di contestazione è risultato essere l’assenza o lacune nel concetto di autocontrollo che incide negativamente anche sull’implementazione  di processi e attività. Meno problematici sono risultati lo stato delle derrate alimentari e delle strutture. 

Altre particolari attività dell’ispettorato sono state: interventi in ambito RASFF  (sistema di allerta rapido della UE) con il Laboratorio cantonale coinvolto in 13 casi di prodotti potenzialmente pericolosi che erano stati distribuiti  anche in Ticino. In tutti i casi in cui la merce era ancora presente sul mercato, si è provveduto a ritirarla; nell’ambito di una consolidata collaborazione con la Polizia cantonale, nel corso dell’anno sono stati effettuati controlli congiunti presso aziende del settore alimentare per valutare l’applicazione dei piani igienici accresciuti in funzione dell’emergenza Covid-19; interventi nell’ambito della consolidata collaborazione con gli uffici doganali.

Nel settore acqua potabile sono state svolte 64 ispezioni, di cui 55 complete, 8 parziali, e 1 intervento su segnalazione.  Per ogni ispezione è stato stilato un rapporto esaustivo, basato sulla direttiva della Società Svizzera dell’Industria del Gas e dell’Acqua (SSIGA) W12 “Linee direttive per una buona prassi procedurale nelle aziende dell'acqua potabile”. Nel corso del 2020 l’ispettorato acqua potabile ha emesso in totale 46 notifiche di contestazione a seguito di interventi ispettivi.

Sono stati effettuati controlli periodici in 33 stabilimenti balneari (piscine e simili), comprendenti 33 ispezioni e 47 test analitici in loco, con una quota di non conformità di poco superiore al 20%.

In sintesi, 1664 su 1857 aziende (89.6%) potranno essere ispezionate in futuro con frequenza di base invariata poiché la loro performance ispettiva è stata buona. Il rimanente 10.4% di aziende dovrà invece essere visitato più spesso di quanto previsto dalla legge poiché il loro rendimento non è stato soddisfacente.  

Per quanti riguarda l'attività analitica, sono state prelevate e analizzate ufficialmente 1’724 derrate alimentari e oggetti d’uso (numero già inclusivo della verifica di acque di piscine) e 781 acque potabili. Ciò equivale a 1 campione di derrate alimentari ogni 205 abitanti e 1 campione di acqua potabile ogni 452 abitanti. Da un punto di vista analitico sono state condotte 41 campagne finalizzate al monitoraggio o alla sorveglianza dei processi e dei prodotti sia dal punto di vista microbiologico sia chimico (presenza di contaminanti, composizione, radioattività). Tutti i dettagli relativi al tipo di derrate e ai risultati ottenuti sono visibili nel rapporto. In generale tutte le attività hanno mostrato un buon livello di sicurezza alimentare, con ancora margini di miglioramento specifici per ogni settore toccato.

Nel corso del 2020 l’ispettorato delle derrate alimentari (derrate alimentari, oggetti d'uso, acqua potabile e balneazione) ha emesso in totale 396 notifiche di contestazione, 75% a seguito di interventi ispettivi, 13% a seguito di analisi di campioni ufficiali e 12% per altri motivi (mancata notificazione, segnalazioni di enti esterni, ecc.). 10 procedure sono sfociate in una denuncia dell'ispettorato all'autorità del perseguimento penale, ai sensi dell'art. 64 LDerr.
 

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