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Le cause dei disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono la conseguenza dell’interazione di diversi fattori di rischio, tra cui fattori generali (come l’adolescenza ed il vivere nella società occidentale), fattori generici (per esempio bassa autostima, timidezza, problematiche in famiglia, eventi traumatici ed altro) fattori specifici (obesità nell’infanzia, critiche di familiari su peso e forme del corpo ecc.) e fattori precipitanti (lutti in famiglia, fallimenti scolastici, rottura di un legame ed altro). Il disturbo alimentare si mantiene poi nel tempo attraverso fattori di mantenimento specifici, vale a dire presenti solo nei disturbi alimentari.
 
Tra i fattori specifici troviamo come meccanismo centrale di mantenimento uno schema di autovalutazione disfunzionale. Il valore di una persona dipende dalla percezione delle proprie prestazioni in una varietà di domini della loro vita (es. relazioni interpersonali, scuola, lavoro, sport, abilità intellettuali, abilità genitoriali, ecc.). Chi soffre di un disturbo alimentare invece, si valuta in modo esclusivo o predominante sulla base del peso o delle forme corporee o del controllo dell’alimentazione. Questo implica tutta una serie di comportamenti e pensieri disfunzionali che mantengono il disturbo stesso, come ad esempio la preoccupazione per l’alimentazione, il peso e le forme corporei, i comportamenti non salutari di controllo del peso (dieta ferrea, esercizio fisico eccessivo, vomito auto-indotto, uso improprio di lassativi o di diuretici), i comportamenti di controllo dell’alimentazione e del corpo (“food checking” e “body checking”), gli evitamenti dell’esposizione del corpo.

Nella figura sottostante possiamo vedere come una persona che soffre di un disturbo dell’alimentazione investe molto tempo della giornata al controllo dell’alimentazione del peso e delle forme corporee, non permettendosi di ampliare gli spicchi della sua vita su altro.

La teoria cognitivo comportamentale sostiene che l’eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione è la psicopatologia centrale dei disturbi dell’alimentazione.
La psicoterapia ha l’obiettivo di portare la persona a valutarsi maggiormente in base ad altri ambiti della propria vita e poter così diminuire l’importanza attribuita a peso, forme del corpo e alimentazione.
Diventa di fondamentale importanza riuscire riconoscere un disturbo alimentare correttamente per intervenire il più precocemente possibile, prevenirne lo sviluppo e la loro possibile crescente gravità. Se non trattati adeguatamente, i disturbi alimentari possono diventare cronici, con conseguenze molto importanti a livello somatico, psicologico ed anche sociale/relazionale.