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Fumo passivo

Impatto sanitario ed economico del divieto di fumare nei luoghi pubblici della ristorazione del Cantone Ticino

Il 12 aprile 2007 nel cantone Ticino è entrato in vigore il divieto di fumo generalizzato in tutti i luoghi pubblici della ristorazione. Per valutare l'impatto sanitario ed economico di questa modifica legislativa, l'UPVS ha commissionato all'Istituto di comunicazione sanitaria dell' Università della Svizzera italiana un rapporto specifico.


Obiettivi

Lo scopo principale dell’indagine è quello di fornire alcuni elementi fondamentali riguardanti l’impatto sanitario ed economico dell’introduzione del divieto di fumare negli esercizi pubblici del Cantone Ticino. In particolare lo studio si prefigge di: verificare l'impatto del divieto di fumare sullo stato soggettivo di salute dei dipendenti degli esercizi pubblici, identificare possibili ripercussioni economiche per gli esercenti e misurare il livello di accettazione e di gradimento degli avventori indigeni e forestieri.

Campione indagato
Sono stati realizzati tre sondaggi telefonici tramite sistema CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing) che hanno coinvolto un campione rappresentativo di 140 esercenti, 140 dipendenti fumatori e 140 dipendenti non fumatori, stratificati in funzione delle principali categorie (ristoranti, bar, locali notturni). Le inchieste sono state condotte rispettivamente un mese prima dell’introduzione del divieto di fumare (marzo 2007), cinque mesi dopo l’introduzione (settembre – metà ottobre) e a distanza di un anno (aprile – metà maggio 2008).


Principali risultati

  • Il divieto di fumare ha migliorato sostanzialmente lo stato di salute percepita dei lavoratori del settore della ristorazione, confermandosi dunque uno strumento efficace per proteggere le persone dagli effetti negativi del fumo passivo.
  • Il possibile impatto economico negativo determinato dall’introduzione di questa misura ha riguardato circa il 22% degli esercizi pubblici, soprattutto di medie e piccole dimensioni. Tuttavia, già prima dell’introduzione, circa l’11% degli intervistati indicava una riduzione della cifra d’affari del locale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • Se da una parte la percentuale di fumatori impiegati nel settore della ristorazione è sostanzialmente rimasta invariata, dall’altra, è invece diminuito il consumo di sigarette. Inoltre, almeno un terzo dei clienti risulterebbe sempre intenzionato a smettere di fumare.
  • L’applicazione del divieto è diventata prassi corrente e non ha comportato particolari problemi sia per gli esercenti e i dipendenti che per i clienti fumatori. Inoltre, la maggior parte dei clienti continua ad apprezzare il divieto di fumare negli esercizi pubblici.


Responsabili dello studio

Peter Schulz, Istituto di comunicazione sanitaria, Università della Svizzera italiana
Angelo Tomada, UP