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Raccomandazioni e consigli per la sicurezza

Un contributo dei pazienti alla lotta contro la resistenza agli antibiotici: la dispensazione su misura degli antibiotici in farmacia

Gli antibiotici sono medicamenti che uccidono i batteri o ne limitano la crescita. Vengono usati dall’essere umano e per gli animali per il trattamento delle infezioni. L’assunzione scorretta può causare lo sviluppo di resistenze; ciò significa che la sensibilità dei batteri agli antibiotici si è ridotta o annullata.

La resistenza agli antibiotici costituisce una reale minaccia per la salute, poiché senza antibiotici efficaci aumenterà la mortalità per malattie infettive, comprese quelle oggi ritenute banali. Inoltre saranno messe in pericolo alcune pratiche fondamentali della medicina moderna, quali ad esempio la chirurgia invasiva, i trapianti e la chemioterapia.

Il numero di resistenze agli antibiotici sta aumentando in tutto il mondo. Anche in Svizzera ogni anno ci sono persone e animali che contraggono infezioni batteriche contro le quali gli antibiotici non possono più fare nulla.

Nella lotta alla resistenza agli antibiotici il contributo di tutti è importante. 

Ai pazienti si raccomanda di attenersi esattamente e scrupolosamente alla posologia e alla durata del trattamento prescritta dal medico. Bisogna prendere regolarmente tutte le dosi previste, agli intervalli previsti, senza interrompere precocemente la cura, anche se ci si sente meglio. Gli antibiotici non vanno condivisi con altre persone, perché malattie diverse richiedono antibiotici differenti; solo il medico è in grado di stabilire quale sia l’antibiotico più indicato per la condizione in cui si trova un paziente. Infine non si devono assumere spontaneamente le dosi rimaste inutilizzate, ma bisogna riportarle in farmacia, affinché possano essere smaltite nel rispetto dell’ambiente. 

L’esperienza dimostra che purtroppo non tutti seguono questa istruzione, con la conseguenza che diversi pazienti utilizzano poi i loro resti di antibiotico in automedicazione. Per questo motivo, dal dicembre del 2018 in numerose farmacie del Ticino è possibile ottenere direttamente il numero esatto di pastiglie necessarie ad eseguire la cura. Con questa procedura, la riconsegna alla farmacia delle dosi in eccesso viene in un certo senso anticipata al momento della dispensazione del medicamento. 

A seguito della giornata One-Health organizzata l’8 novembre 2018 dal Dipartimento della Sanità e della Socialità del Cantone Ticino e destinata a medici, veterinari e farmacisti, il 14 dicembre 2018 è stata emessa una circolare da parte del farmacista cantonale per invitare le farmacie a introdurre – su base volontaria e come contributo alla lotta alle antibiotico-resistenze – la dispensazione su misura degli antibiotici, quando la grandezza delle confezioni offerte dal mercato si discosta dal quantitativo prescritto. 

Le farmacie che hanno aderito a tale invito (attualmente più della metà) consegnano il medicamento nella confezione originale, ma dopo avere tolto le dosi in eccesso, non necessarie per completare il trattamento prescritto dal medico. 

Se ad esempio il medico ha prescritto 3 compresse al giorno per 5 giorni ma la scatola contiene 20 compresse, il farmacista toglie dalla confezione le 5 compresse in eccesso, avendo cura di non perdere le informazioni sull’identità del farmaco, il numero di lotto e la data di scadenza, e consegna il resto al paziente, nella confezione originale omologata da Swissmedic, completa del prospetto con l’informazione per i pazienti.  

Per la dispensazione su misura valgono inoltre le seguenti condizioni:

il farmacista fattura alla cassa malati la confezione intera che per eccesso si avvicina maggiormente al numero di dosi prescritte e dispensate, secondo la normale tariffa. Attualmente non ci sono infatti i presupposti per fatturare solo le dosi consegnate, senza che ciò si traduca in una perdita economica per il farmacista. 

Il farmacista conserva le dosi non consegnate a nome del paziente per alcuni giorni dopo la fine prevista del trattamento. Questo nel caso in cui il medico decidesse di prolungare la durata del trattamento. In seguito, la rimanenza può essere eliminata o altrimenti riutilizzata (ma comunque non rivenduta), a discrezione del farmacista. La conservazione più a lungo termine, al limite fino alla data di scadenza, per eventuali cure future con il medesimo farmaco non è stata presa in considerazione. Il progetto è infatti finalizzato esclusivamente a contribuire alla lotta contro la resistenza agli antibiotici; non è invece un intervento per ridurre i costi delle terapie medicamentose – e nemmeno un’iniziativa per diminuire lo spreco di medicamenti.

il farmacista è tenuto a informare il paziente del fatto che gli viene dispensato solo il quantitativo di pastiglie necessario ma che sarà fatturata la confezione intera; inoltre deve spiegare al paziente i motivi di protezione della salute pubblica che giustificano questa pratica.

Restano valide tutte le altre disposizioni in materia di dispensazione di medicamenti, in particolare l’obbligo di apporre un’etichetta con la posologia e di fornire al paziente tutte le informazioni necessarie per garantire l’efficacia del trattamento e la sua sicurezza.

I farmacisti ticinesi stanno fornendo questa prestazione a titolo completamente volontario e gratuito. Evidentemente si tratta per loro di un lavoro supplementare, che richiede anche alcuni minuti di lavoro in più. 

La popolazione ticinese sta reagendo in modo molto positivo. Secondo le farmacie che partecipano al progetto, quasi tutti i pazienti reagiscono favorevolmente e capiscono cosa si sta facendo e perché. Ci sono addirittura dei pazienti che sollecitano questa prestazione. Il numero di farmacie che ha raccolto l’invito del Dipartimento è in costante crescita. A questa evoluzione hanno contribuito gli apprezzamenti provenienti da più parti (operatori sanitari, associazione dei consumatori, autorità) e soprattutto i numerosi servizi giornalistici dedicati a questa iniziativa, sia in Svizzera sia all’estero.

Rimangono però alcuni clienti che hanno difficoltà ad accettare questo servizio, siccome ritengono di avere il diritto di ricevere l’intera confezione, dal momento che l’hanno pagata: è una critica in parte comprensibile e che era stata messa in conto. Questi pazienti dovrebbe comunque tenere presente che il medico non ha prescritto una scatola, bensì un trattamento – e che tale trattamento viene fornito in modo integrale. È un po’ come quando si compera una giornaliera per il treno: tutti pagano lo stesso prezzo, ma qualcuno va più distante e viaggia più a lungo di altri. Inoltre, se il paziente fa davvero quello che dovrebbe fare nell’interesse della collettività, cioè riportare in farmacia gli antibiotici che non ha usato, nessuno glieli rimborserà.

La lotta alla resistenza agli antibiotici concerne tutti, mondo scientifico, industria, medici, farmacisti…. Anche i pazienti devono e possono dare il loro contributo. 

Medicamenti al volante

Il paziente deve essere consapevole che molti farmaci possono peggiorare le capacità di guida e che, all'opposto, in presenza di talune patologie sarà in grado di condurre in modo sicuro soltanto se assume i suoi medicamenti correttamente.

  • Chiedete informazioni al vostro medico o farmacista sugli effetti che il farmaco o più farmaci possono provocare sulla guida.
  • Seguite attentamente le istruzioni (posologia).
  • Leggete il foglietto illustrativo e in particolare le controindicazioni in caso di guida.
  • Non mettetevi al volante subito dopo aver assunto per la prima volta un nuovo farmaco. Prima osservate in che modo il vostro organismo reagisce al medicamento.
  • In caso di malessere al volante fermatevi il più rapidamente possibile.
  • Se viene raccomandata prudenza nella guida, occorre essere altrettanto prudenti nell'eseguire lavori pericolosi (su impalcature e tralicci, per esempio) o utilizzare macchinari che richiedono particolare attenzione (come presse o fresatrici).
  • I neurolettici (antipsicotici), gli ansiolitici (tranquillanti), gli ipnotici (sonniferi), gli antidepressivi, gli antiepilettici, gli antiparkinsoniani, gli antiipertensivi, gli anestetici, gli antiemicranici, gli antalgici, gli antiallergici, i farmaci contro il raffreddore e la tosse e quelli contro la nausea e il vomito sono fra i gruppi principali di farmaci che possono influire notevolmente sulla capacità di guida.