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Bilancio idrico

L’allestimento del bilancio idrico, in cui figurano esuberi e deficit, permette di individuare le fonti d'approvvigionamento, nuove se necessario, e le opere d'interesse generale del PCAI.

Il bilancio idrico si fonda sull’esame dei consumi idrici, attuali e prospettati, e della quantità e qualità delle fonti esistenti o nuove, nell’ottica di un uso parsimonioso dell’acqua potabile e si basa sui seguenti dati:

  • abitanti equivalenti;
  • consumi rilevati;
  • quantità e qualità delle fonti esistenti;
  • scenari di sviluppo previsti.

Per il calcolo dei consumi si introduce il concetto di abitante equivalente (AE), che permette di differenziare il consumo giornaliero in base alla tipologia di attività svolta da una persona.

  • 1 residente = 1 AE
  • 1 posto turismo = 2/3 AE
  • 1 posto lavoro = 1/3 AE

I consumi vengono calcolati in l/g/AE.

In Svizzera il consumo medio d'acqua nelle case private è valutato in circa 142 l/g/AE (dato SSIGA 2014) ed è ripartito come indicato in figura.

Oltre a quelli domestici devono essere considerati anche i seguenti consumi:

  • scopi pubblici (scuole, fontane, ... );
  • irrigazione di giardini e orti;
  • perdite nelle reti e infrastrutture.

Fonte grafico: www.acquapotabile.ch

Consumo medio: è un valore statistico

In consumo medio annuo è la somma dei quantitativi giornalieri d'acqua erogati dalle aziende di distribuzione; serve per calcolare il costo al metro cubo dell'acqua erogata e per la fatturazione agli utenti.

Il consumo medio giornaliero è il consumo annuo diviso per 365 giorni e diviso per il numero degli AE serviti (l/g/AE) e in  Ticino è valutato in 300l/g/AE.

Consumo massimo:

È il quantitativo d'acqua richiesto dall'utenza in una torrida giornata estiva dovuto principalmente agli aumentati bisogni per l'irrigazione di orti, giardini, campi sportivi e di altre attività svolte all'aperto.
Serve per determinare le fonti d'alimentazione necessarie e per il dimensionamento di larga massima delle opere d'approvvigionamento idrico (serbatoi e condotte in particolare), atte a garantire, anche in futuro, un adeguato approvvigionamento d'acqua potabile. Va sottolineato che per la realizzazione delle opere occorrerà affinare in sede di progetto di dettaglio  i reali fabbisogni di dimensionamento, che si possono discostare dalla media svizzera.

I dati statistici forniti dalla SSIGA, che indicano che la media del consumo massimo in Svizzera è in tendenza di ribasso, fanno da riferimento per il fabbisogno massimo riconosciuto per le opere di PCAI.

Il Cantone per l’intero territorio cantonale, secondo l’art. 9 della LApprI, persegue una politica per l’uso parsimonioso dell’acqua.
Per questo motivo il consumo massimo riconosciuto ai fini del PCAI potrà essere adattato in base alle reali comprovate necessità, ritenuto comunque un massimo di 450 l/g/AE, in linea con la media svizzera. Qualora fosse necessario dimensionare un’opera per fabbisogni maggiori (per es. a causa di particolari consumi industriali), la quota parte di opera eccedente il fabbisogno massimo riconosciuto per il singolo PCAI non sarà considerata sussidiabile.

Fonte grafico: www.acquapotabile.ch

Altri consumi

Consumi in agricoltura

Specialmente nei nostri Comuni rurali bisogna tenere in considerazione anche il consumo di aziende agricole con allevamento di bestiame, valutato in 150 l/g/UBG (consumo massimo).

UBG = Unità di bestiame grosso (secondo la terminologia definita nella OTerm)

Consumi nell'industria

In presenza di grandi consumatori (industrie del settore secondario) occorre tenere conto del maggior consumo idrico causato dalla queste attività; la valutazione avviene caso per caso.

Evoluzione dei consumi

Dai consumi che nel passato si limitavano alle necessità legate all'alimentazione si è passati all'integrazione dell'acqua corrente nelle abitazioni.

Nel dopoguerra con la rivoluzione nel campo dell'igiene e il benessere sempre maggiore a cui siamo ormai abituati, il consumo di acqua è aumentato notevolmente, fino a raggiungere i 700 l/g/Ab alla fine degli anni ottanta.

Per contro, da circa 30 anni si riscontra una tendenza costante alla riduzione del consumo giornaliero dovuto ai cambiamenti strutturali nell'industria, grazie all'introduzione di impianti tecnologicamente avanzati e dotati di riciclo interno dell'acqua, alla sempre più frequente posa dei contatori d'acqua, all'abitudine di fare la doccia invece del bagno, all'uso di elettrodomestici più ecologici e a seguito di diverse campagne di sensibilizzazione tendenti a promuovere il consumo responsabile dell'acqua.

Un altro fattore non trascurabile è la sempre più curata manutenzione delle opere che riduce le perdite d'acqua negli impianti.

Il bilancio idrico dipende, oltre che dalla quantità, anche dalla qualità delle fonti di approvvigionamento disponibili.

L'Ufficio, in collaborazione con il Laboratorio cantonale, valuta la qualità delle fonti d'approvvigionamento esistenti in rapporto alla legislazione federale in vigore, in particolare la conformità alle Istruzioni pratiche per la protezione delle acque sotterranee (UFAFP 2004).

I fattori che concorrono a determinare la qualità delle fonti sono:

  • l'adozione delle zone di protezione delle acque sotterranee;
  • la presenza di conflitti gestibili o meno all'interno delle zone di protezione (un conflitto non gestibile può essere rappresentato dalla presenza di un'autostrada nelle immediate vicinanze di un pozzo di captazione);
  • l'istoriato e la frequenza di eventuali inquinamenti;
  • la qualità dell'acqua captata.

Per compensare i deficit d'acqua, derivanti dalle ipotesi di sviluppo previsti e dal progressivo abbandono delle fonti a rischio esistenti, sono individuate le nuove fonti d'approvvigionamento di qualità che devono essere conformi alle direttive federali di protezione delle acque.

In particolare, il nostro Cantone ha la fortuna di possedere delle enormi riserve d'acqua costituite dai laghi Verbano e Ceresio.

La qualità dei nostri laghi è idonea alla potabilizzazione conformemente ai requisiti fissati dall'Ordinanza federale sulle derrate alimentari.

Anche se i cambiamenti climatici in atto dovessero influire sulle portate delle fonti d'approvvigionamento attuali, la presenza di questi due importanti bacini nel nostro Cantone è una garanzia sufficiente per la fornitura d'acqua potabile, ancora per diverse generazioni.

I possibili scenari di sviluppo dei fabbisogni idrici sono determinati dalle proiezioni per gli orizzonti 2020 e 2050 dell’evoluzione di popolazione, posti turismo e posti lavoro.

Per uniformare la valutazione dell''evoluzione degli abitanti equivalenti dei diversi comprensori di studio, il Consiglio di Stato, nell'ambito del PCAI, ha deciso di adottare i dati sull'evoluzione della popolazione residente definiti dall' Ufficio cantonale di statistica (USTAT) in collaborazione con lo SCRIS di Losanna (Servizio cantonale di ricerca e d'informazione statistica del Canton Vaud).

L'evoluzione dei posti di lavoro tiene in considerazione le superfici ancora libere nelle zone industriali.

La valutazione dei posti turismo attuali si basa:

  • sui dati dell'annuario statistico ticinese concernente i letti nel settore alberghiero, negli alloggi collettivi, negli ostelli e nei campeggi;
  • sui posti letto disponibili nelle residenze secondarie.

Per il futuro non si prevedono degli aumenti particolari dei posti turismo in quanto in generale in Ticino il numero delle infrastrutture alberghiere e l'offerta di posti letto in residenze secondarie sono adeguate alla richiesta.

Per conseguire un utilizzo razionale e parsimonioso dell'acqua si può agire su diversi livelli.

Livello legale

Legge sull'approvvigionamento idrico (LApprI)

Nella LApprI sono enunciati i seguenti principi:

  • lo scopo della legge è quello di garantire un normale approvvigionamento ed un uso parsimonioso dell'acqua potabile (Art. 1);
  • il Cantone persegue una politica per l'uso parsimonioso dell'acqua (Art. 9);
  • i Comuni adottano le misure atte a garantire un uso parsimonioso dell'acqua (Art. 2);
  • le direttive fissano i criteri minimi, segnatamente d'ordine tariffario, atti a favorire l'uso parsimonioso e razionale dell'acqua (Art. 7, cpv. 3);
  • secondo le direttive del Dipartimento, i gestori procedono a verifiche periodiche dei loro impianti idrici, alfine di individuarne tempestivamente le disfunzioni (Art. 8, cpv. 1).

Piano direttore cantonale(PD)

Scheda P6, Obiettivi in materia d'approvvigionamento idrico.

Nel punto 3 della scheda P6 del piano direttore, è indicato:

Misure e progetti:

  • promuovere un utilizzo diversificato dell'acqua in funzione delle effettive esigenze;
  • definire parametri adeguati e sostenibili relativi ai consumi giornalieri per il dimensionamento delle opere del PCAI;
  • diffondere la posa generalizzata dei contatori d'acqua;
  • stabilire schemi di tariffe progressive;
  • realizzare campagne d'informazione per un uso parsimonioso dell'acqua potabile.

Livello formativo - educativo

Un'adeguata informazione che rende attenta l'utenza sulle possibilità di risparmio nei piccoli gesti quotidiani può contribuire a ridurre i consumi l'acqua.

In quest'ambito si deve ringraziare anche il WWF  per le diverse campagne informative che già da tempo svolge presso la popolazione per promuoverne l'uso parsimonioso.

Livello tariffario