Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Siti inquinati

La scoperta di terreni contenenti rifiuti e sostanze inquinanti, a volte anche tossiche, nel corso degli anni ’80-’90 del secolo scorso, contribuì in maniera sostanziale ad aumentare il timore per le conseguenze ambientali dei residui delle attività svolte su quei terreni nei decenni precedenti.

Le notizie relative ai "siti inquinati" sono così entrate nella cronaca quotidiana e hanno portato nel 1995 ad una modifica della Legge federale sulla protezione dell'ambiente (LPAmb) e, nel 1998, all'entrata in vigore dell'Ordinanza federale sul risanamento dei siti inquinati (OSiti), che ha stabilito i criteri per una gestione uniforme degli stessi a livello svizzero.

Molti dei siti nei quali decenni fa si sono depositati rifiuti con trascuratezza, o sui quali si sono svolte attività aziendali nel frattempo terminate, anche se in conformità con le leggi del tempo e con lo stato della tecnica dell'epoca, sono nel frattempo stati catalogati come siti inquinati o, nei casi peggiori, come siti contaminati che devono essere risanati.

Lo scopo della gestione dei siti contaminati è quello di rimediare agli errori del passato per trasmettere alle future generazioni il minor numero possibile d'ipoteche ambientali.

Gli obiettivi della gestione dei siti contaminati sono:

  • l'eliminazione durevole degli effetti dannosi sull'ambiente secondo il principio di sostenibilità;
  • la soluzione del problema dei siti contaminati entro due generazioni (target 2040);
  • il rapido risanamento dei siti contaminati pericolosi;
  • il trattamento a tappe dei siti inquinati.

Il Consiglio federale ha inoltre stabilito che tutte le indagini (ai sensi dell’art. 5 cpv. 4 OSiti) dovranno idealmente essere concluse entro il 2025 e i relativi lavori di risanamento entro il 2040.