Controllo degli impianti di ricaldamento
Una parte considerevole dell'inquinamento atmosferico è attribuibile agli impianti di combustione, sebbene questi siano installati e gestiti da personale specializzato che ne garantisce il corretto funzionamento.
Per ridurre le emissioni prodotte da tali impianti, il legislatore federale ha adottato due provvedimenti complementari, che si basano su approcci distinti ma convergono nell'obiettivo di diminuire il carico ambientale:
- Viene disposto:
- Il controllo periodico degli impianti di combustione da parte delle autorità competenti (art. 13, OIAt);
- L'osservanza delle regole di misurazione riconosciuti dalla metrologia ufficiale (art. 14, OIAt);
- L'istituzione della figura del controllore della combustione, qualificata attraverso un esame federale apposito.
- Dal 2004, vengono imposti limiti di emissione altrettanto rigorosi per tutti gli impianti, indipendentemente dalla loro potenza e dalla loro data di installazione.
L'applicazione dell'OIAt è stata realizzata seguendo i principi di praticità d'esecuzione e affidabilità dei dati.
I requisiti minimi previsti sono i seguenti:
- Misurazioni:
- Effettuate con apparecchi di misura omologati e sottoposti alla manutenzione prescritta dalle direttive del METAS.
- Realizzate da persone in possesso dell'attestato federale di controllore della combustione e autorizzate a livello cantonale.
- Eseguite in conformità con le raccomandazioni dell'UFAM e le direttive cantonali.
- Gestione dei dati:
- Misurazioni registrate presso i comuni e trasmesse mensilmente all'autorità cantonale.
- Creazione di catasti contenenti i dati anagrafici e i risultati delle misurazioni tramite il software "Con Com Dat".
- Direttive e valutazioni:
- Rispetto delle direttive dipartimentali per la valutazione degli impianti, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo.
- Applicazione delle tabelle dipartimentali per l'analisi delle misurazioni e la definizione dei termini di risanamento.
In linea di principio, ciò non dovrebbe verificarsi, poiché contrasta con lo scopo stesso dei controlli.
Inoltre, sorge il fondato dubbio sull'affidabilità di un controllo autonomo svolto da chi ha interessi economici personali in gioco. Questo dubbio sembra trovare conferma evidente nelle statistiche relative ai nuovi impianti.
Considerando che la misurazione delle emissioni rappresenta solo una parte del lavoro richiesto dall'autorità, il proprietario dell'impianto dovrebbe sostenere, oltre al costo del controllo effettuato dal proprio manutentore, una fatturazione separata per gli oneri amministrativi.
Tale approccio, pur non raggiungendo il livello di affidabilità garantito dall'attuale organizzazione cantonale, non offrirebbe alcun vantaggio economico per il proprietario dell'impianto.