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Specie

Nell’ambito della attività di tutela inerenti alle singole specie, gli organismi viventi vengono suddivisi in tre grandi gruppi: la flora (l’insieme delle specie vegetali autoctone), la fauna (le specie animali che vivono allo stato selvatico) e i funghi.

I funghi vengono considerati separatamente, perché oltre ad essere scientificamente considerati un regno a sé, nella pratica le norme di salvaguardia che interessano questo settore sono disciplinate da uno specifico Regolamento.

Fauna, flora e funghi costituiscono un tassello fondamentale della conservazione della diversità biologica e contribuiscono ad arricchire il paesaggio.

L’obiettivo di prevenirne l’estinzione viene perseguito dagli strumenti legali vigenti attraverso la loro protezione diretta e la salvaguardia dei loro spazi vitali.

Il concetto di specie comprende anche le sottospecie, le forme e le varietà locali, ossia l’insieme delle diverse popolazioni che concorrono a formare la diversità genetica di una specie.

Il concetto di indigeno è riferito a tutte quelle specie che non sono state introdotte artificialmente, volontariamente o meno, dall’uomo.

Sebbene l’autoctonia delle diverse specie non sia sempre chiaramente definibile, la legge intende prevenire l’avvento di quelle esotiche suscettibili di impoverire o annientare le peculiarità di un determinato ambiente.

Per specie rare si intendono quelle assai poco diffuse sul territorio in ragione della loro bassa densità di popolazione (per es. uccelli rapaci) o di specifiche esigenze di habitat (per es. animali tipici delle grotte o delle torbiere).

Sono considerate minacciate quelle che sono in regresso in tutto il Paese e annoverate quindi nelle Liste rosse.

Sono inoltre ritenute prioritarie di conservazione anche quelle per cui la Confederazione riveste un ruolo chiave in ambito internazionale.