Note di bandella

34 Per la Festa federale di musica popolare svoltasi a Bulle (FR) dal 5 al 7 luglio 2003, Swissinfo pubblica un articolo di presentazione in cui mette in evidenza un ritorno di interesse per la musica folcloristica, che trova riscontro in trasmissioni radiofoniche e televisive, articoli di giornali, concerti e vendite di dischi. Vi si riporta anche un’intervista a Pietro Bianchi, etnomusicologo e musicista ticinese, secondo il quale nella Svizzera italiana «la musica popolare viene considerata alla stregua del jazz, del tango, del rebetico. Ossia come un valore culturale che si è tramandato oralmente e che si arricchisce nel confronto con la vicina Italia, in particolare con la Lombardia e il Piemonte, dove si parla la stessa lingua anche dal punto di vista musicale»1. Ma quante sono le bandelle in Ticino e in Mesolcina? Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio culturale del Cantone Ticino e da Luganoturismo nel 2016 se ne contavano 15. E sono: la Bandèla da l’Aldo, Mendrisio; la Bandella di Lugano; I Bagiöö, Gandria; la Bandella dei soci, Bironico; la Bandella di Montagnola; la Bandella di Bedano; la Bandella dell’Alto Malcantone, Vezio; la Bandella di Arogno; la Bandella Curbatt, Riva San Vitale; la Bandella La Castellana, Bellinzona; la Bandella Betonica, Brione sopra Minusio; la Bandella 4 Gatt, Mesocco; la Bandella Fiorenzana, Grono; la Bandella I Nostalgici, Cadenazzo e la Bandella del Ritom, Faido. Certo non sono molte! Ma negli ultimi anni in Ticino si sono registrati dei segnali positivi. Il 17 dicembre 2016 alla Casa Cavalier Pellanda di Biasca viene presentato il disco Vüna bèla! Panorama popolare ticinese, una raccolta ragionata di musiche popolari curata da Silvia Delorenzi-Schenkel2 nell’ambito di un progetto nato a nord delle Alpi per l’etichetta discografica Musiques Suisses, creata nel 1987 dal Percento Culturale Migros per testimoniare la ricchezza e la diversità della vita musicale svizzera attraverso una sezione dedicata alla nuova musica folk. Secondo Zeno Gabaglio, violoncellista e compositore ticinese che ha recensito questa pubblicazione, il disco permette di superare il solco che separa la musica nella Svizzera italiana – generosissima ma indifferenziata in fatto di stagioni, festival, concerti, dischi, trasmissioni, interviste – dalla muScacciapensieri, zanfòrgna, strumento molto diffuso in passato anche nelle valli alpine.

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