Note di bandella

36 si succedono: Quela dal Silvano, Foro, Valzer dal Noldu, Mi-la-do-mi, Mazurka no. 2, Valzer Dino, Just a closer walk with thee, Valzer Miserere, Non parlare al conducente della posta delle Alpi, Al largo di Stoccolma non prendo il wireless, Che ridere, Mazurka e Crusch Alba. In una geografia avventurosa di grande respiro tra il vicino e il lontano, per alcuni brani la bandella lascia la normale pratica dell’esecuzione a memoria e a orecchio per affidarsi alla lettura di uno spartito, in un viaggio musicale in cui si ritrovano alcuni personaggi del passato, come Hanneli Christen (1899-1976), la laboriosa raccoglitrice di numerosi documenti sulla musica popolare svizzera, o l’emigrante di Arogno che fa ritorno a casa nella Mazurka no. 2. Le origini di una tradizione vivente La geografia musicale del Cantone Ticino è caratterizzata, analogamente al resto dell’Europa, da repertori vocali e strumentali. Tralasciamo in questa sede lo sviluppo della pratica del canto e dei suoi repertori, per concentrarci sulla musica strumentale. Gli strumenti della tradizione musicale ticinese sono le pive (versioni regionali delle cornamuse), i violini – sostituiti dalla prima metà dell’Ottocento dalla fisarmonica – e gli scacciapensieri. Dalla fine del Settecento fanno la loro comparsa gli strumenti tipici di bande e bandelle, per poi difLa Bandella di Vezio, 1900 circa. Attorno alla grancassa è ritratta una dozzina di musicisti, tra i quali figura anche il clarinettista Olimpio Boschetti, uno degli animatori della bandella, passato poi alla grancassa nella Filarmonica Alto Malcantone. fondersi sul territorio cantonale nel corso del secolo successivo5. In Svizzera le formazioni popolari di fiati sono: la Buremusig nella Svizzera centrale, musica contadina, paesana, in cui ritroviamo, denominata secondo il numero dei membri, la Vierer-, Sächser-, Nünermusig (complessi rispettivamente di quattro, sei o nove membri); la bandella in Ticino; lo Stägref (o Stegreif) in Appenzello. Si tratta in tutti i casi di cosiddette improvisierende Kleinformationen, cioè di piccole formazioni che si caratterizzano per il

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