Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana - Fascicolo 94

496 DOn◊énA DOPeRå calcolato in dodici unità, pari a un dodicesimo di un’intera somma o da versare a scadenza dodicinale [22]. ¬ interessante comunque notare che già il lat. mediev. « duodena », oltre ad assumere il senso di ‘do- dicina’ e alcuni altri riconducibili a dodici o dodice- sime unità (fra cui quello di ‘tributo in dodici denari’) [23], risulta impiegato per indicare gli alloggi di sco- lari e studenti, o il compenso pagato per essi, e forse da qui il significato di ‘prestazione di vitto e alloggio’ è giunto alle forme donzéna / dozzina . Con il termine « duodena » si designavano infatti le abitazioni condi- vise degli studenti che frequentavano le università [24]: la voce figura ad esempio in un trattato giuridico di Roffredo da Benevento della prima metà del xIII sec., in un passo volto a regolamentare la vita comu- nitaria studentesca dello Studio bolognese [25] (e la « duodena » lì menzionata sarebbe così chiamata «giac- ché mensilmente ognuno doveva contribuire alle spese comuni» [26] cioè, verosimilmente, in dodici rate annuali); ricorre anche in un modello epistolare redatto da Guido Faba nel quale lo studente bisognoso di denaro comunica ai genitori che «nihil possum in duodena ponere sociorum» [27]; – la forma lat.mediev. è inoltre impiegata per indicare gli alloggi presso le abitazioni private dei docenti e nei collegi: in doc. bel- linzonesi quattrocenteschi gli alunni residenti fuori dal comune che soggiornavano in casa del maestro erano detti «scolares duodenarii » o «qui stabunt in duodena » [28] e nelle disposizioni sulla loro retta, da versare direttamente all’insegnante e non al comune, si stabiliva che: «ipsi comune et homine teneantur et debeant dare et relassare ipsi domino magistro Ja- cobo omnes duodenarios per scholares morantes» [29]; nel registro degli allievi di un seminario ammi- nistrato da San Carlo Borromeo, si fa più volte rife- rimento al pagamento della « duodena »: a proposito di «Paulus Antonius de Balbis ... ex loco rippae vallis lu- gani ... venit in Sem. 21 xbris 1570» si dice ad esem- pio che «De Duodena solvit aureos 24 et plus» [30]. – Il significato ‘di scarso valore’ della locuz. da don√éna (par. 3.2.) (oltre che della locuz. it. da / di dozzina e dell ’agg.it. dozzinale ) muoverà dal concetto di ‘serie di cose uguali’ quindi ‘prive di qualità distintive’, cfr. al- cuni modi di dire dell’it. cinque-seicentesco quali an- dare/essere , stare in dozzina ‘essere confuso con gli al- tri, non elevarsi al di sopra della mediocrità’, mettere in/ a dozzina ‘mettere insieme senza distinzioni’ e, al contrario, andarne pochi per dozzina ‘distinguersi dagli altri per le proprie qualità’ [31] (v. anche, come parallelo di quest’ultimo, l’it. fuoriserie ‘diverso dal modello costruito in serie’ e per estens. ‘straordinario, eccezionale, non comune’ [32]). B i b l.: AIS 2.306, C heRUB . 2.53, A nGIOL . 285, M On - TI 70. [1] Stat.dazi Lug. 29, cfr. 33-35. [2] DOSI 5.77. [3] G AROBBIO , AAA 77.154. [4] DSI 6.81.27. [5] B IAnCOnI , Linguaggi 137. [6] C ATTAneO , AMC 1980.76. [7] G AL - LIzIA , Visite Archinti Loc. ms. f. 134, cfr. B IAnCOnI - S ChWARz , Vescovo 168. [8] B IAnCOnI -S ChWARz , Ve- scovo 193, cfr. 89,150, v. anche A M ARCA , Diario 324, cfr. 525. [9] qGI 65.49 e n. 3. [10] BSSI 10.27, cfr. C AP - PeLLI -M AnzOnI , Canonica 150. [11] C AMPOnOVO , Stra - de regine 2 200, v. anche T ARILLI , Aspetti 36,39, M AR - TInOLA , Lettere 102-103, cfr. L URATI , Diz. modi di dire 255. [12] M eDICI , St.Mendr. 2.932. [13] G ODenzI - C RAMeRI 90. [14] T ARILLI , notizie 121, cfr. 363, v. an- che B IAnCOnI -S ChWARz , Vescovo 113,255. [15] ReW 2799, DeeG 529, R OhLFS , GrIt. 3.979; – cfr. DeI 2.1389, DeLI 2 496, DRG 5.499, DeSF 2.642, eWD 3.69, ReP 569, FeW 3.182 e n. 1. [16] DeI 2.1388, cfr. B ATTAGLIA 4.993-994. [17] R OhLFS , GrIt. 1.334, cfr. DeeG 529. [18] M-L, ItGr. 281, S ALVIOnI , zRPh. 22.480, Scritti 4.871. [19] M IChAeL , Posch. 32, cfr. S ALVIOnI , Posch. 606, Scritti 1.309, v. anche DRG 5.499. [20] C heRUB . 2.53, A nGIOL . 285, A RRIVABene 1.239, P IeRI 190, DRG 5.499, cfr. DeLT 1.1042. [21] B ATTAGLIA 4.994, ReP 569, C heRUB . 2.53, DeeG 529, M eLCh . 1.200, A RRIVABene 1.239, P IeRI 190, n UOVO P IROnA 268, DeSF 2.642, B OeRIO 246-247, M ALASPInA 2.59, C OROneDI B eRTI 1.449, M ORRI 286, DRG 5.498- 499, cfr. DeLT 1.1042. [22] V. DRG 5.499, L URATI , Diz. modi di dire 253-256, n OCenTInI 355, DeLT 1.1042, ReP 569-570, cfr. DeLI 2 496, B ATTAGLIA 4.994. [23] Cfr. D UC . 3.215-216, n IeRMeyeR 1.476. [24] Müller in R üeGG , history 2.346. [25] CG juris ci- vilis 6.156, T AMASSIA , Scritti 2.414-415 e n. 135,136. [26] T AMASSIA , Scritti 2.414-415. [27] F ABA , Dictamina 2. [28] C hIeSI , Donatum 132,135 n. 21. [29] B RenTAnI , Scuola 16 n. 2. [30] W yMAnn , GFr 54.130, cfr. 131-134. [31] B ATTAGLIA 4.994, v. L URATI , Diz. modi di dire 255-256. [32] B ATTAGLIA 6.484. Sofia don√enant ≠ don√ena DOPeRå (doperá) v. Adoperare. V a r.: adoprá (Capolago), davoraa (Losone), do- paraa (Rovana), doperá (Lug., Cama, Landarenca), doperaa (Avegno, circ. Taverne, Arosio, Agno, S. Vit- tore, Roveredo Grig.), doprá (Loc., Lug., Cama, Soaz- za, Arvigo), dopraa (Lumino, Menzonio, Cavergno, Lodano, Maggia, Loc., circ. Taverne, Biogno-Beride, Agno, Cimo, Roveredo Grig.), dorá (Isone, Leontica, Prugiasco, circ. Giornico, Chironico, Sala Capr., circ. Mesocco, Cal.), dorè (Lev.), dorèe (Preonzo, Claro, Lo- drino), doröèe (Iragna), dourá (Pollegio, Soazza), dou- raa (Biasca, Verscio), dourèe (Personico), dovrá (circ. Tesserete, Sonvico, Lugano), dovraa (Biasca, Brissa- go, circ. Taverne, Pura), dovrèe (Preonzo), droá (Po-

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