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266 DEStŒn DEStIRå restìf ‘fare i capricci’ ma anche ‘non riuscire a far avanzare il mulo con il carico’ [1]. B i b l .: [1] DEEG 1117. Ceccarelli DEStIRå (de } tirá) v. Stirare, stendere. V a r.: destirá , destiraa , distirá , distiraa , stirá , sti- raa ; dastirá (Bodio, Sobrio, Russo, Gresso, Poschia- vo), dastiraa (Carasso, VMa., Melezza, Minusio), da- stirè (Malvaglia, Ludiano, Lev., SottoP.), dastirèe (Lodrino, Olivone), dastirèr (SopraP.), destirán (Brio- ne s. Minusio), destirè (Chironico), destirèe (Brione Verz., Gerra Verz., Gerra Gamb.), distirè (Mesocco), distirèe (Osogna, Olivone), stirè (Malvaglia, Ludiano, Lev., Castasegna), stirèe (Brione Verz.). 1. tendere, allungare: destirè ul canuvazz sul taréi , tendere il canovaccio sul telaio da ricamo (Chironico); avèe destirée fòra i óng , avere gli artigli estratti: di gatto (Brione Verz.). – Appia- nare, lisciare: barba destirada , barba lisciata (Brione Verz.); destirè i pèll , appianare le pelli (Chironico), stiraa i gambái , stirare i gambali (Campo VMa.), cfr. stirón al par. 6.; in partico- lare, togliere le grinze dei tessuti col ferro da sti- ro: destirèe col fèr cald , stirare col ferro caldo (Brione Verz.), a i ò stirò pecussé camís , ho sti- rato alcune camicie (Isone), stirá fòra un vestí ru- tiscióo , stirare un vestito pieno di pieghe (Loso- ne), destirá i lenz∑ , stirare le lenzuola (Sonvico). 2. Riferito a parti del corpo, distendere, sti- racchiare, sgranchire: destirá i brasc , distendere le braccia (S. Antonio), distirá i gamb , distendere le gambe: morire (torricella-taverne); più fre- quentemente in forma pronominale: distirass i gamb , sgranchirsi le gambe (Grancia), sa stiran i müscui inranghii , si sciolgono i muscoli rat- trappiti (Mendrisio [1]), o fa nemá che destirass , non fa altro che stiracchiarsi (Sonogno), pèll ch’as dastira la val cént lira, pèll dastirada la val na buzarada , pelle che si stira [= giovane] vale cento lire, pelle stirata [= vecchia] non vale nulla (Li- nescio), carna ch’a se destira la var gnanca un se- sín ala lira , carne che si stira non vale nemmeno due centesimi alla libbra: rimprovero scherzoso indirizzato a chi si stiracchia (Vairano, cfr. anche ≠ carn , par. 5.2.6. e 6.1.2.); el gatt u s destira , il gatto si stiracchia (S. Abbondio). – Protendere: man distirada , mano tesa (Vira-Mezzovico). 3. Provocarsi uno stiramento dei tendini, dei legamenti: stirá (Caviano), destiraa (Brissago) i nèrv . 4. In forma pronominale, adagiarsi, sdraiarsi: a sóm stracch, lasciom naa a distirám in mé lécc , sono stanco, lasciami andare a stendermi nel mio letto (Biasca [2]), a séva giú distirò in sol fónd del car , ero giù sdraiato sul pianale del carro (Rove- redo Grig. [3]), u s’è dastiráo il ban≤óm drè l föi , si è sdraiato sulla panca accanto al focolare (Ca- vergno). 5. Atterrare, abbattere, allettare: bósch da- stiráo dala lüina , bosco abbattuto dalla valanga (Cavergno), destirá una pcianta , atterrare un al- bero (Soazza), paia dastirada , paglia allettata (Peccia). – Stendere, atterrare con un colpo vio- lento: a gh’ò dacc üm crotón e r’ò distirò , gli ho dato un pugno e l’ho steso (Biasca [4]), destirall de bòtt , stenderlo [a furia] di botte (S. Abbondio); a Lumino, picchiare; a Chironico e Lavertezzo, in forma pronominale, cadere lungo disteso. – uc- cidere (Lodrino, Biasca, Loc.): ó ved® om camóss e a l’ó dastiróu , ho visto un camoscio e l’ho ucciso (Lodrino [5]), i r’a distirò con üm cólp da s’ciòpp , l’hanno freddato con un colpo di fucile (Biasca [6]); in forma pronominale, morire (Lavertezzo, Gerra Verz.). 6. Derivati dastirèda s.f. 1. Stiracchiata (Castasegna). – 2. Stiramento dei muscoli, dei legamenti (Gior- nico, Rossura). destirò (Isone, Gerra Gamb., Vira-Mezzovico), dastiró (Rossura, Dalpe, Airolo), destiróo (Brio- ne Verz., Sonogno), distirò (S. Vittore), distiróo (Losone), stiráo (Campo VMa.), stiròo (Maggia) agg. 1. nella locuz. lóngh e – , disteso, allungato per terra (Airolo, Campo VMa., Maggia, S. Vitto- re). – 2. Morto stecchito (SopraC., S. Vittore). – 3. Rigido, impettito (Gerra Gamb., Vira-Mezzovi- co). – 4. teso, eccitato: di nervo (Dalpe, Gerra Gamb.). – 5. Rilassato, penzolante: di arto (Brio- ne Verz.). – 6. Inclinato, pendente: di scrittura (Rossura). – 7. Pronto, cotto: di vivanda (Brione Verz.). 3. A Gerra Gamb., nella locuz. drizz e destirò , diritto e impettito. stirada s.f. 1. Stiratura di panni, di bianche- ria, soprattutto se rapida, sommaria. – 2. quan- tità di botte (Lumino). stiradóra, stiradura ; stiradóre (Gerra Gamb.), stireduru (Chironico) s.f. Stiratrice. stiradüra, stiradura ; destiradüre (Gerra Gamb.), stiradüre (Medeglia, Robasacco) s.f. Stiramento dei muscoli, dei legamenti. stiramént; stireménn (Lumino) s.m. 1. Stira- mento dei muscoli, dei legamenti. – 2. Crampo allo stomaco (Bironico, Viganello).

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