Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana- Fascicolo 95
514 DORMŒ DORMŒ schiena, dörmícorabócaar’ingiú , con la bocca all’ingiù: bocconi (Sonvico), durmísulfièn≤ (Cal- piogna), drömiiincòste (Breno), sul fianco, di la- to; durmíinsetún (Cabbio), dörmiiinvita (Ca- mignolo), in posizione seduta sul letto, con la schiena appoggiata al cuscino; dormísüibrèsc , dormire [con il capo appoggiato] sulle braccia (Dalpe), chegüstdadurmísüigómbad! , che gu- sto dormire sui gomiti! (Grancia). Drömiipacifigh , dormire serenamente (Minu- sio), dormíinpas , in pace: senza preoccupazioni (Gandria), ifastididialtriilassadörmídanòcc , gli affanni degli altri lasciano dormire di notte: non provocano grande preoccupazione (Savosa [4]), arlassamigastádadurmíparquést , non smette di dormire per questo: non se ne lascia in- quietare (Grancia); – «cuml’é...lavitadl’èlp?»«usmèngiamal,usdòrmmal.Eusastamal» , «com’è la vita dell’alpe?» «si mangia male, si dor- me male. E si sta male» (Bedretto [5]), sperémca lmaciapiamigacurcaimaldurm® , speriamo non mi becchi quando ho dormitomale (Poschiavo [6]), t’èdrumídculc®inaria,nevè? , hai dormito col cu- lo all’aria, nevvero?: a chi si alza di cattivo umore (Gudo); stanöccigattingatógnaim’amigalassò drumii , questa notte i gatti in calore non mi han- no lasciato dormire (Camorino). Andaainléccadormii , andare a letto a dormire (Pura), imomlittidörmivaindibissacchdaföia daformentón , i bambini dormivano sui paglieric- ci di foglie di granoturco (Lodrino [7]), inlamè stanzadóvaedrémi,pertrédíégelòul’acuintel cadín , nella stanza dove dormo, per tre giorni è ge- lata l’acqua nel catino (Mesocco); – drumiiala seréna , dormire all’aperto (Camorino), òdormíd al’albèrgodelastèlen , ho dormito all’albergo del- le stelle: all’addiaccio (Soazza), setivégnatmía prést,pénsadadormísulscispad , se non rientri presto, considera di dormire sull’erba (Calpiogna), itünarvasévan...acatèscèivacch,parchéidur- mivanfòra , gli aiutanti del casaro andavano a ra- dunare le vacche, perché dormivano fuori (Quin- to [8]). Naaadormii , andare a dormire: coricarsi (Bro- glio), «cumel’éalatògiurnèda?»«é,l’é...alvèpré- stalamatínenètardadromí» , «com’era la tua giornata?» «eh, è alzarsi presto la mattina e an- dare tardi a dormire» (Bedretto [9]), saráméiin- viassadormí , saràmeglio andare a coricarsi (Pol- legio), quandtivégniadörmii,bófaalcandèlle lalantèrna , quando vieni a dormire, spegni le can- dele e la lanterna (Cavergno); – perminacciare un castigo: guardachetevéeadormiisénzascéna , guarda che vai a dormire senza cena (Roveredo Grig. [10]), atmandadurmísulapaia , ti mando a dormire sulla paglia (Loco). Méttadrumí , mettere a dormire: coricare (Ai- rolo [11]), tuvédmigachechéllfancínelcupida? Mételsgiúadurmí , non vedi che a quel bambino ciondola la testa? Mettilo a dormire (Mesocco [12]), lifilunzidagenélimétanadurmíipradé , le filatrici di gennaio mettono a dormire le stelle del cinto di Orione: filano fino al tramonto di ta- le costellazione, molto a lungo (Poschiavo) [13], i va≤≤...adovéummétaiadromiialasiras®indi busch,compagnáisúvèrsinéu,névemèza , le vacche dovevamo metterle a dormire la sera nei boschi, accompagnarle su verso le nove, nove e mezza (Losone [14]). Cantaaparfaadurmiiilpinígn , cantare per far addormentare il bambino (Cavigliano), alla- dru...algh'évasciádózücch:vünatacadalcòll cóntdéntvin,l'altrapiénad'unaròbachelafa- vadromí , il ladro aveva con sé due zucche: una appesa al collo con dentro vino, l’altra piena di una sostanza soporifera (Rovio [15]). 1.2. Con gli avv. föra ‘fuori’, gi® ‘giù’, vía ‘via’ in funzione rafforzativa: durmífò , dormire (Po- schiavo), dormísgi®finchecantaravaca , dor- mire fin che canta la vacca: fin quando le vacche tenute in stalla muggiscono (Leontica); – l’è sopíddarmá,aldörmevía , è in uno stato di tor- pore per la malattia, dorme sempre (Sonvico). 1.3. Trans., con l’oggetto interno: durmíisò sógnquiétt , dormire i propri sonni quieto: sere- namente (Stabio). 1.4. In funzione sostantivale nel senso di ‘son- no’: luielrónfainteldormí , lui russa nel sonno (Mesocco), impresciúngrandaam’afa≤≤üna aparizziúncagiòtrènö≤≤iagi®éntaldrumír , mi ha fatto grande impressione un’apparizione che già per tre notti ho avuto durante il sonno (Vicosoprano [16]). 2. Per estens., pernottare, alloggiare Indúat’èdurmiistanòcc? , in quale albergo hai pernottato stanotte? (Bellinzona), tocavaniiin giótüttapèedröméumindistall,insém’aivac- ch , bisognava scendere a piedi lungo tutto il tra- gitto e trascorrevamo la notte nelle stalle, con le vacche (Biogno-Beride [17]); – truvèdadurmí (Lu- diano), dádadurmí(Bellinzona), trovare, dare alloggio, igh’adaidascénapanigadaecastégne pööigh’adainacámaradadromí , hanno dato lo- ro per cena minestra di panico e castagne e poi hanno dato loro una camera per trascorrere la notte (Rovio [18]). 3. fig., essere disattento, ozioso, esitante Anerumivamigasíempra , non dormivo mica sempre: ero vigile (Isone), divòlton’endavagi® nquaiv®n,odüü,mas’undavagi®chéllditrii,u
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