Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana- Fascicolo 95

499 DOPERå DÓPI 2.68. [21] R ODESINO , Semin.dial. [22] R AVEGLIA , Poe- sii e stòri 1.13. [23] V ICky B ARELLA , Bofín 91. [24] M OMBELLI , Terminol.agric. 105. [25] T OGNINA , Posch. 240. [26] L UMINATI , Badozz 88. [27] S CAMARA 107. [28] S ANTI , AMC 2001.125. [29] S ANTI , QGI 48.297,308, cfr. 299-302. [30] B EffA 290. [31] REW 190, S ALVIO - NI -f ARé , Postille 190, DEI 1.64, DELI 2 61, LEI 1.779- 787, cfr. DEEG 525,529, EWD 1.50, R OhLfS , GrIt. 3. 1001, v. anche fEW 1.37, DRG 5.382. [32] Cfr. DOSI 1.91 n. 37. [33] Cfr. LEI 1.782 e n. 5, 783. [34] V. DRG 1.103, 10.341. [35] V. LSI 1.45. [36] DRG 1.102-104, LEI 1.782 n. 5. Sofia DÓPI (d G pi) agg., avv. e s.m. Doppio. V a r.: dópi ; dóbal (Breg.), dóbbal (Soglio), dóbg (circ. Mesocco, Landarenca, S. Domenica), dóbgiu (Iso- ne), dóbi (SopraC., circ. Mesocco), dóbia (Leontica, Aquila, Ghirone), dòbia (Ludiano), dóblu (Posch.), dó- pal (Soglio), dópc (circ. Mesocco, Landarenca, S. Do- menica), dòpi (Arosio), döpi (Montecarasso), dópia (Semione, Olivone, Vira-Mezzovico, Astano), dópie (fescoggia, Breno, Corticiasca, circ. Sonvico), dópio (Lug.), dópiu (Medeglia, Robasacco, SottoC.), dóppal (Soglio), dubi (Someo, Gordevio, Brissago, Brione s. Minusio, Brione Verz.), dúobia (Aquila), dupi (circ. Ti- cino, Lodrino, VMa., Loc.). 1. Aggettivo 1.1. Raddoppiato: canvóudóbia , doppia stri- scia di fieno falciato (Ghirone), òrludópiu , orlo doppio (Grancia), cüsíaréffdóbgiu , cucire a re- fe doppio (Isone). 1.2. Che è due volte o maggiore rispetto alla quantità, alla misura o alla grossezza data o ri- tenuta normale: gèmdópi , gemme di grandezza superiore alla media, che promettono bene (Vi- ganello), óngiadópia , unghia più grossa e spes- sa che si forma al posto di una caduta (Campo VMa.), stómighdópia , petto possente, volumi- noso (Olivone), coazzadóbia , treccia doppia: a quattro capi (Sonogno); – in espressioni di sen- so figurato: véghlalénguadópia , aver la lingua ingrossata: balbettare, farfugliare (Bellinzona), véghs®iögiaadópi , portare i doppi occhiali: fin- gere di non vedere, mostrarsi indulgente (S. An- tonio). – Con valore intensivo: l’èuntònidópi , è un «Antonio» doppio: è doppiamente minchione ( tòni ), qui riferito spregiativamente a una per- sona sciocca di nome e di fatto (Palagnedra), véss unèsandópi , essere un asino fatto e finito: di stupido, ignorante (Rossura). 1.3. Ripetuto due volte: setuvööfaategniiel cò,faghs®uncòlldópialasciarèscia , se vuoi fis- sare il tralcio, fai un giro doppio al salice (Camo- rino), t’éfaiundópierúr , hai fatto un duplice er- rore (Lugano), faaun lauréridóbi , fare due vol- te lo stesso lavoro (Losone); – sèra / seradüra dópia , serratura a doppia mandata (generalm.). – Védópi , V doppia (generalm.), a Roveredo Gri- gioni anche usato nel senso fig. di ‘donnaccia, prostituta’. 1.4. Che si compone o risulta di due parti o di due elementi uguali, o anche diversi, formanti un tutto: léccdubi , letto matrimoniale, a due piazze (Someo), cortélldóbc , coltello doppio: a due lame (S. Domenica), tavoldópi , tavolo ripie- gabile, che si può aprire e chiudere (Grono), giuv dópi , giogo doppio, per due animali da tiro (Po- schiavo), stadéiradóbia , stadera a due portate (Leontica), stalldópi , fabbricato diviso da una scala centrale (Gerra Verz.), barbaröttdópi , dop- pio mento, pappagorgia (Peccia), dópiafund , doppiofondo (Semione), mangiáadópiaganas- sa , mangiare avidamente, in abbondanza (Gor- devio, Grancia). Nel gioco del domino: dópivün, dópidüü,…,dópisés , denominazione delle varie tessere che presentano lo stesso numero da en- trambe le parti, dópibianch , doppio bianco, tes- sera con entrambe le porzioni vuote (generalm.); cfr. al par. 3.3. 1.5. Che è messo accanto o dentro, composito, ravvicinato, unito, appaiato, sovrapposto, rinfor- zato: scialldóbi , scialle doppio (Menzonio), scarp adópiasòla , scarpe a doppia suola (S. Vittore), ogégldópi , serie di gancetti appaiati che servono ad allacciare le calzature (Soazza), déncdópi , dente sovrapposto (generalm.), faadinndóbi , crescere uno sopra all’altro: di denti (Cavergno). 1.6. Biforcuto, binato: pièntadóbi , pianta ge- mella, binata (Cavergno), unalbarcullacima dóppla , un albero con la cima forcuta (Soglio), ≤aviidópi , capello a doppia punta (Broglio); föia dópia , foglia binata, alterna (Sonvico). 1.7. Che esiste, è presente o è posseduto in due esemplari: castégndópi , castagne gemelle pre- senti nello stesso guscio, ciascuna con la propria pellicola (Lugano); nel gioco dello scopone, giü¥è racartadòbia , giocare la carta doppia: calare una carta dello stesso valore ma di seme diverso (Ludiano). 1.8. A doppio filo, perché formato da due ba- chi racchiusi insieme: di bozzolo (Brione Verz.); – cfr., fuori della Svizzera italiana, dópi , bozzoli contenenti due crisalidi (Malnate). 1.9. Duplice, di due specie, che presenta due aspetti diversi: uldópicugnóm , il doppio cogno- me: cognome creatosi con l’aggiunta del sopran- nome familiare (Rivera), paròlladópiaséns , pa- role a doppio senso: interpretabili in modo diver-

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