Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana - Fascicolo 96

12 DOTÓR DOTÓR di casa il dottore: si è in buona salute (S. Abbon- dio). 8.3. Tipica maschera carnascialesca del pas- sato era quella del medico, il quale, vestito tutto di nero e di tutto punto, con redingote, cravatta bianca, cilindro, occhiali, guanti e bastone, si di- vertiva a tastare il polso alle ragazze e a dispen- sare rimedi e ricette per qualsiasi malattia [40]: passavum famigli per famigli e cá per cá, cun quèll che sunava l’armònica, quèll che ndava in- nanz a fá l dutúr , passavamo di famiglia in fami- glia, di casa in casa, con quello che suonava l’armo- nica, quello che andava davanti a fare il dottore (VColla [41]). 9. Antroponimi e toponimi 9.1. Al plurale, i dot®r/ dut®r , rispettivamen- te soprannome degli abitanti di Gordevio [42] e di Sonlerto, frazione di Cavergno [43]. 9.2. Ul dutór , soprannome individuale affib- biato a un infermiere di sala operatoria (Semione). 9.3. L’appellativo emerge sporadicamente nel - la microtoponomastica: Cá dal dotór , ambulatorio medico comunale, comprendente un appartamen- to ad uso del medico condotto (Bodio); – ≥á dal dotór , abitazione, in passato residenza di un me- dico condotto (Maggia), i Cá du dutúr Minín , com- plesso di abitazioni appartenute agli eredi del dottor Ignazio Menini, deputato al Gran Consiglio nel 1818 (Vira-Mezzovico); – Rónch dal dotór , vi- gneti e case d’abitazione (Cavigliano) [44], Ciapón do dotór , prato in riva al fiume (Aurigeno); – ra Crus dutúr , croce ubicata nel luogo dove secondo la tradizione sarebbe morto un dottore in un in- cidente con la slitta (Olivone) [45]. 10. Derivati dotóra (Ronco s. Ascona), dutura (Linescio) s.f. Moglie del dottore (Linescio). Da una raccolta di toponimi: el Técc dala dotó- ra , piccolo rustico sopra la chiesa, in passato di proprietà della moglie del medico condotto della valle Onsernone (Ronco s. Ascona [46]). dotorá (Sonvico, Rovio), dotoraa (Cavergno), dotorèe (Brione Verz.), duturè (Castasegna); – du- turii (Brione Verz.) v. 1. Curare, prestare cure me- diche (Cavergno, Brione Verz., Rovio). – 2. Dotto- reggiare, sentenziare, criticare; intromettersi, impicciarsi negli affari altrui, dare consigli non ri- chiesti. – 3. Sproloquiare, blaterare (Cavergno). 1. Nel costrutto fass dotoraa , farsi curare (Ca- vergno), nèe a fass dotorèe , andare a farsi visita- re dal medico (Brione Verz.). 2. A Castasegna, con l’avverbio ént ‘dentro’, du- turè ént , dottoreggiare, fare il saccente, intromet- tendosi con consigli non richiesti e fuori luogo. dotoréll (Breno, Soazza), duturèll (Lamone, Castasegna, Stabio) s.m. 1. Medico giovane e ine- sperto, dappoco. – 2. Saccentone, presuntuoso, sputasentenze, criticone (Castasegna). – 3. Bam- bino, ragazzo saputello (Stabio, Soazza). dotoréssa (Sonvico), dotorèssa (Carasso), duturéssa (Poschiavo) s.f. 1. Moglie del dottore (Poschiavo). – 2. Donna saccente (Carasso). – 3. Donna, bambina intrigante, curiosa, ficcanaso (Sonvico). dotorétt (Pura), dotorètt (Brione Verz.), du- torètt (Cavigliano), duturétt (Robasacco, Viganello, Grancia, Stabio), duturètt (Sementina, Linescio) s.m. 1. Medico giovane e inesperto, dappoco. – 2. Bambino, ragazzo saputello (Grancia, Stabio). dotorín , duturín ; dotorígn (Broglio, Menzonio, Brione Verz.), dutorígn (Campo VMa., Caviglia- no), duturégn (Ludiano, Auressio), duturígn (Se- mentina, Peccia, Gresso) s.m. 1. Dottore giovane e inesperto, neolaureato che compie il suo ap- prendistato in un ospedale o presso una condot- ta medica. – 2. Bambino, ragazzo saputello. – 3. Bambino che ha il vizio di toccare dappertutto (Menzonio). dotorón , duturón , duturún ; dotoróm (Caver- gno, Cugnasco, Verz.), doturón (Sigirino), dutorón (Cavigliano), duturóm (Linescio, Campo VMa., Brione Verz.) s.m. 1. Medico di grande fama e ta- lento. – 2. Sapientone, persona colta, erudita (S. Antonio, Chironico, Moghegno). – 3. Saccentone, presuntuoso, sputasentenze, criticone. – 4. Bam- bino, ragazzo saputello (Locarno, Sigirino). dotor®sc (Caviano, S. Abbondio), dutur®sc (Ro- basacco, Sementina, Linescio, Brione Verz., Riva S. Vitale) s.m. Medico giovane e inesperto, dap- poco. It. dottore [47]. – La var. detór di Mesocco rientra in una limitata casistica di esempi mesolc. che pre- sentano lo sviluppo fonetico di proton. - Å -, - fi -, - ˆ - > e in sillaba iniziale, per cui cfr., sempre nella stessa lo- calità, l’ant. e disus. seró ‘sorella’ < SOR fi RE ( M ), seluster ‘lampo, fulmine’ < SUBL ˘ STRE ( M ), seterè ‘sotterrare’ [48]. – La locuzione dutúr dal predessén ‘ginecologo’, rilevata a Montagnola (par. 5.2.), può alludere scherz. alla peluria del pube femminile, paragonata al prez- zemolo, se non si rifà invece all’uso del prezzemolo nelle pratiche abortive. – Dotór di biss ‘libellula’ (par. 5.6.) si confronta parzialmente con i sinonimi ravenn. dutór , friul. mièdi , biell. mèdich , nonché con il cata- lano dotó (La Codonyera) [49], letteralm. ‘dottore, medico’: queste denominazioni zoonimiche potreb- bero originare da un parallelismo istituito dalla fan- tasia popolare tra il rapidissimo volo a scatti continui della libellula e i ripetuti e frettolosi spostamenti di casa in casa compiuti dal medico durante le visite a

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