Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

77 DÜÜ DÜÜ binata, accorpata con un’altra, castégn da dú , ca- stagne gemelle (brione s. Minusio), lécc da dó , let- to matrimoniale, a due piazze (avegno). – Con valore distributivo: naa a düi a düi , andare accop- piati, in fila per due (Cavergno), a düi a düi e l cagn da per lüi , a due a due e il cane da solo: modo di dire (Intragna), a sultava vía i fòss a düü ala vòl- ta , saltavo i fossi due alla volta (Mendrisio [6]); nell’indovinello u gh’è quatra sorèll ch’a s cór sém- pra dré a dó a dó e ch’a sa s ciapamai , ci sono quat- tro sorelle che si rincorrono sempre a due a due e che non si raggiungono mai: le ruote del carro (ri- vera). 1.3. L’accordo di genere si ha pure nei numerali composti: quarantadói ann , quarantadue anni (semione), vintadó vacch , ventidue vacche (Pec- cia), trentaduu vedéi, trentadó vedlán , trentadue vitelli, trentadue vitelle (roveredo Grig. [7]); qui l’espressione scherz. pòuri nói, di nöss tosói, da vintadi an n’i am pi dimá trentaquatru! , poveri noi, in quanto ai nostri figli, da ventidue non ne abbiamo più che trentaquattro!: la famiglia cresce a dismisura (Cevio). 1.4. Con il valore indeterminato di ‘alcuni, po- chi’: fá déi pass , fare due passi: una breve passeg- giata (soazza), la va a fèe düü vizzi , va a farsi fare due coccole: si dice della novella sposa che dopo alcuni giorni dalle nozze rende visita ai genitori (Gerra Gamb.), mangiaa düü bocón , mangiare due bocconi: poco (Gravesano), catá dó póm , rac- cogliere alcune mele (sonvico), dí dó paròll , dire due parole: fare un discorsetto (osco), fá dó pa- ròll , fare due parole: chiacchierare brevemente (bellinzona). 1.5. Posposto al sostantivo ha valore di ordina- le: a página düü , a pagina due: in seconda pagina (bellinzona), articul düü, ul pourétt l’a sémpru perdüü , articolo due, il poveretto ha sempre per- so: perde sistematicamente, ha sempre la peggio nelle vertenze (Mendrisio). – Qui anche la locu- zione quéll di düü , quello dei due nel significato di ‘il secondo’: quist l’é quéll di dui , questo è il se- condo (bondo). 2. sostantivo 2.1. Il numero due e il segno che lo rappresenta: parché dói p dói al famiga tré , perché due più due non fa tre: risposta volta a tacitare chi insiste nel domandare il perché delle cose (brusio); –neimodi di dire: comè vün e vün fa düü , come uno più uno fa due (brusinoarsizio), cumé vügn e düü trii , come uno più due [fa] tre (brione Verz.), comé dú e dú quatro , come due e due quattro (sonvico): a con- ferma di un fatto certo, evidente, inoppugnabile. 2.2. secondo elemento di una serie, elemento contrassegnato con il numero due: a trissètt ul trí al mangia ul düü , a tressette il tre mangia il due (Pedrinate); qui anche la locuzione di diffusione generale cüntá cóme al düü da bríscola , contare come il due di briscola: poco o nulla, non avere al- cuna autorità. 2.3. oggetto, entità la cui dimensione, il cui va- lore sono contrassegnati dal numero due: centé- sim da dui , moneta da due centesimi (soazza), ciòd del duu , chiodo del due: lungo due centimetri (brissago). – nel gioco del domino al biutt e düi , il nudo e due (Linescio), al düi da biènch , il due di bianco (Giornico), al bianch e düü , il bianco e il due (generalm.): tessera con due punti su una del- le metà e l’altra vuota. 2.4. Voto, valutazione, punteggio pari a due: l’a ciapú un dói in francés in dr’öltim esperimént , ha preso un due in francese nell’ultima prova scritta (Ludiano). 2.5. nel computo del tempo, per lo più in espres- sioni ellittiche con il sostantivo sottinteso: a cu- mincèum ul dí dói da samartín i hcör , comincia- vamo il giorno due di novembre [a frequentare] le scuole (Malvaglia [8]), al düi dala fésta l’évafiucó na gréna, p é nicc fò m fógn  l’éva n slavècc , il due di dicembre era nevicato un poco, dopo è arrivato un favonio che tutto è diventatounpantano (airolo [9]), el düü d’aóst l’é er fèsta di ómen , il due agosto è la festa degli uomini (sonogno), cfr. al par. 3.1.13.; ma pá l’éra dal dói , mio padre era del 1902 (Ludia- no). 2.6. al plurale, due anni di età: andá in di düü (Grancia), ná pei dói (Leontica), andare per il se- condo anno di età. 2.7. al femminile plurale, le ore due del pome- riggio o della notte: èlan dúa dal dremesdí , alle due pomeridiane (sopraP. [10]), i levava s ala vü- na, ai dó dòpo mezanöcc par rivaa a Locarn prèst , si alzavano alla una, alle due dopo mezzanotte per arrivare presto a Locarno (tegna [11]), a ná ví primmi di dó, a fariss in tèmp a ciapá la pòsto , se partissi prima delle due, farei in tempo a prende- re la corriera (Landarenca). Qui anche le espres- sioni scherzose: col trén di dó (sonogno), cora pò- sta di dó (Certara), con il treno, con la corriera delle due [gambe]: a piedi; cfr. al par. 3.1.18. 3. Locuzioni 3.1. al maschile 3.1.1. A düü , a due: nel gioco del calcio, detto del tiro di punizione indiretto, eseguito in due tempi da due giocatori (generalm. [12]). 3.1.2. a Viganello, quéll di düü , quello dei due [corni]: il diavolo. 3.1.3. Véss vün di mè düü , essere uno dei miei due [coglioni]: unbabbeo, una persona invisa (Gra- vesano [13]), un omosessuale (Caslano).

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