Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

99 éGan eGItt da parte del raccoglitore o dell’informatore, si spie- gherà per estensione: dal momento che il maggiocion- dolo era anch’esso utilizzato come sostegno delle viti maritate, è probabile che il termine sia stato impiegato per indicare l’olmo che, insieme all’acero campestre e ad altre piante, veniva allevato più frequentemente a questo scopo. elusivo è invece il meccanismo semico che ha portato a estendere la denominazione al sorbo degli uccellatori (par. 2.2.) e alla fusaggine (par. 2.3.); la motivazione è forse da ricercarsi nella durezza e re- sistenza del legno di tali essenze, che lo rendono adat- to per lavori al tornio e di intarsio, per la fabbricazione di arnesi domestici e rustici soggetti a frizioni conti- nue, per la confezione di stuzzicadenti e di strumenti a fiato [19]. b i b l.: [1] M antoVanI , tCLoc. 3.22. [2] C heneVarD , Catalogue 288-289, L auber -W aGner 578, F ranzonI , Piante 63. [3] P eDrottI -b ertoLDI 123. [4] r aVeGLIa 139. [5] L aMPIettI b areLLa 253. [6] P eDuzzI , Mesolc.- Cal. 112. [7] r aVeGLIa 60. [8] o rteLLI t aronI , storia 131. [9] G eerts , enquête 32, v. anche 82. [10] aIs 3.587 P. 41. [11] b rennI -L uratI 8. [12] z eLI , Mendrisiotto 239, Mat. rtt, rn 1.471,493,579, 2.132, v. inoltre C e - sChI , bosco 312, a. Focarile, Il bosco sacro di maggio- ciondolo alpino a Mergugno sopra brissago, Locarno 2005. [13] z eLI , Valcannob. 129, r aGozza , Malesco 251. [14] LeI, e1.76; cfr. M ontI 71, P enzIG , Flora 1.158- 159, DesF, Flora 380, LeI, e1.72-75. [15] DeI 1.380 s.v. avornio , a LessIo , ID 12.79, s aLVIonI -F aré , Postille 2816, P eDrottI -b ertoLDI 123, P ratI , etim.ven. 60, DesF, Flora 2.380. [16] rn 2.132, P ratI , etim.ven. 60. [17] reW 2821, cfr. s aLVIonI -F aré , Postille 2821, DeI 2.1429 s.v. èghelo , LeI, e1.67-77, Q uaresIMa 154, b on - DarDo 71, antonioli in G IorGetta -G hIGGI 806, DeV 309; v. inoltre DVt 310, b raCChI , aaa 91.228-229. [18] Cfr. DVt 310. [19] F ranzonI , Piante 60,85, DesF, Flora 2.404. Galfetti egíd  negida EGITT (eǧít) n.l. egitto. 1. ben attestato nella locuzione aggettivale d’Egitt , d’egitto: sciocco, insensato, soprattutto in frasi esclamative: che stòri d’Egitt! , che storie sciocche, insensate! (Mendrisio), ma che scüs d’E- gitt! , ma che scuse inconsistenti! (Chiasso), che ball d’Egitt! , quante frottole! (osogna); óff, che fot- ball d’Egitt , uff, che calcio sconclusionato (rove- redo Grig.); – la locuzione viene usata anche co- me rafforzativo per esprimere negazione oppure riprovazione: ma che pagure d’Egitt! , ma che pa- ura d’egitto!: non c’è nulla da temere (breno), «e s’a fò indigiastiún?» «ma che indigiastiún d’E- gitt, péissagan minga» , «e se faccio indigestio- ne?» «ma quale indigestione d’egitto, non pen- sarci» (Leontica [1]), «l’è anmò quéll can! L’è fórzi inmaestraa!» «che inmaestraa d’Egitt!» , «è ancora quel cane! Forse è ammaestrato!» «mac- ché, ammaestrato!» (Lugano [2]), fung? ma che fung d’Egitt! , funghi? ma quali funghi d’egitto: non sonomica andato a cercarne (Gravesano [3]); – a Carasso, che pacénza d’Egitt! , che pazienza d’egitto!: quanta pazienza ci vuole. – entra inol- tre in locuzioni sostantivali e verbali: magióstar d’Egitt , fragole d’egitto: farinello capitato, Che- nopodium capitatum L. (tic. [4]); ti vó bé piansgei i scigóll d’Egitt , rimpiangerai le cipolle d’egitto: ti pentirai, rimpiangerai anche le cose che ritenevi di poco valore (brissago). – a Leontica si registra l’usanza di ná in Egitt , andare in egitto: cavalcare un asino il giorno di s. Giuseppe (19 marzo) per ricordarne la fuga in egitto. 2. antroponimi I Egitt , soprannome degli abitanti di Lamone [5]. Dall’it. Egitto [6]. – La locuz. d’Egitt , che è anche dell’it., è stata giustificata attraverso la percezione del- l’egitto come ‘luogo lontano’ o anche ‘luogo con un modo di vivere inconsueto’ [7]. sebbene questa inter- pretazione fornisca una spiegazione valida per espres- sioni del tipo va’ in Egitto! ‘va’ al diavolo!’, essa risulta poco soddisfacente per il valore di ‘sciocco, insensato’ assunto dalla locuz. d’Egitto . una pista alternativa è stata suggerita da ottavio Lurati: basandosi sul fatto che la prima attestazione risale al 1681, lo studioso scorgerebbe in sintagmi quali il com. lélor d’Egitt ‘fan- donie d’egitto’ un riflesso del rifiuto della Chiesa per l’ermetismo cinquecentesco, corrente religioso-filoso- fica di carattere esoterico collegata all’antico egitto e riaffermatasi nel periodo rinascimentale (lo stesso Monti accenna che «si allude con ciò ad alcune super- stizioni venuteci da questo paese»); successivamente, la specificazione d’Egitto si sarebbe estesa anche ad al- tri sintagmi [8]. – Quanto alla locuz. di brissago ‘pian- gere le cipolle d’egitto’, che trova un riscontro diretto nel fr. regretter les oignons d’Egypte ‘rimpiangere la propria situazione precedente’, essa si ispira all’episo- dio biblico degli israeliti che si lamentano per la man- canza di cibo e rimpiangono quello mangiato in egit- to, fra cui anche le cipolle (numeri 11,1-6) [9]. – La denominazione tic. del farinello capitato si ritrova an- che nel mil. magióster d’Egitt , nonché nel ven. fraghe d’Egitt [10]; il primo elemento è motivato dal fatto che i frutti rossi della pianta assomigliano a fragole [11], mentre la specificazione d’Egitt sembrerebbe rifarsi al senso di ‘falso’ già visto nel tipo fandonie d’Egitto .

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