Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

107 eLée eLeFant lee! lee! , u. lée (todi), lé (orvieto), jjé (Ficulle, Castel Giorgio), march. lée (ancona), léee (Macerata, Petrio- lo), roman. lèee ‘voce usata da carrettieri e vetturini per fermare o trattenere le bestie’ [2]. b i b l.: [1] Q uaresIMa 237. [2] M aLaGoLI 204, u GoC - CIonI -r InaLDI 328, M attesInI -u GoCCIonI 268, s PottI 80, G InobILI 44, C hIaPPInI 174. Galfetti ELEFANT (elefánt) s.m. elefante. V a r.: elefant ; alafant (Gresso), alafènt (Ludiano), alefant (brissago), elefann (Lumino), elefante (circ. sonvico), elefènt (Gerra Gamb.), lefant (Palagnedra, bironico, arosio, Lamone), lefante (sonvico), leofant (osco), leonfant (Verscio, Palagnedra), leunfant (Pala- gnedra), liofant (Pollegio), lionfant (biasca, Gordevio, breno), liunfant (Isone, Gudo, bondo), olifant (Caver- gno). 1. R’elefant r’è ra béstia püssée gròssa ch’a gh sía , l’elefante è l’animale più grande che ci sia (Gran- cia), u gh’a un nas comè quèll d’un leonfant , ha un naso come quello di un elefante: enorme (Pala- gnedra); – in paragoni: fòrt mé n elefant , forte co- me un elefante (Chironico), fign ch’o amina o par üm lionfant, o fa raaa tütt ad sciá e pée mó ad lá, quando cammina sembra un elefante, fa crollare tutto di qua e poi ancora di là (biasca [1]), malmo- vadísc cóma on elefant , goffo, impacciato come un elefante (Giornico), cèrti tudésch i par di elefant , certi tedeschi sembrano degli elefanti: tanto sono grandi e grossi (Grancia), gréss cóm’un elefant , grosso come un elefante (Mergoscia). – In usi me- taforici: persona grande e grossa, goffa, sgraziata (generalm.); – a Mendrisio vale anche ‘persona maldestra’ [2]. 2. Modi di dire, locuzioni 2.1. Al vedaréss migna un elefant in mèzz ala név , non vedrebbe un elefante in mezzo alla neve: di chi non vede le cose sotto i propri occhi (sta- bio); – l’é cumè ga dá n praliné a n elefant , è come dare una pralina a un elefante: di rimedio assolu- tamente insufficiente (Poschiavo [3]). 2.2. Da elefant , da elefante: enorme, smisurato (generalm.): nès da elefant , naso grande, promi- nente (Calpiogna), fam da elefant , fame inestin- guibile (stabio), memòria da elefant , memoria ot- tima (bellinzona), u gh’a un cüü d’elefant , ha un culo enorme: di persona che una volta seduta non si alza più dalla sedia (Locarno [4]); – pass da ele- fant , passo pesante, goffo (Giornico). 2.3. a roveredo Grig., da na mósca faa mn ele- fant , da una mosca fare un elefante: ingigantire un problema, una difficoltà, dare importanza a cose di poco conto, esagerare. 2.4. Avégh la pèll d’elefant , aver la pelle d’ele- fante: essere insensibile alle offese (Viganello), v. anche il proverbio dotór, prèved e politicant, pèll d’elefant , dottori, preti e politicanti, pelle d’ele- fante: sono o dovrebbero essere insensibili a qual- siasi ingiuria (Cal. [5]). 2.5. a roveredo Grig., póm de l’elefant , varietà di patate. Dall’it. elefante e dall’it. ant. lio(n)fante (per le var. corrispondenti), il quale mostra un incrocio paretimo- logico con lione / leone [6], determinato probabilm. dal proposito di sottolineare la temibilità del pachiderma in quanto a ferocia e potenza; la forma cavergn. olifant riflette per contro il tipo galloromanzo aulifante/oli- fante (con chiusura del dittongo iniziale au- ), conflui- to nell’a. it. olifante , negli a. venez. e a. padov. oloffan- te , vogher. olifnt , romagn. owlifǻnt , ulifǻnt [7]. La var. con a- di brissago, dove questa vocale non è attestata come evoluzione normale di e protonica, ha un riscon- tro diretto nel mil. alefant [8] e sembrerebbe accenna- re a un prestito. Fig. 13. elefante e domatore in uno spettacolo del cir- co knie svoltosi nel 1954 (asti, Fondo fotografico V. Vicari; fot. V. Vicari).

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