Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

111 ÈLera ÈLera la tinta (Corticiasca [4], Pazzallo). – Fuori della svizzera italiana, a Viggiù, si usava applicare co- me cura antireumatica sulla parte dolorante un sacchetto contenente foglie d’edera essiccate. 2. altre piante 2.1. brugo (bodio, Gordevio, Meride): bósch ad rèla (bodio), bós ad lèlar (Gordevio), cespuglio, macchia, tappeto di brugo. 2.2. alloro (Losone, circ. Locarno, breno). 2.3. a robasacco, specie di arbusto. 3. Locuzioni 3.1. a riva s. Vitale, véss a bass di lélur , essere ai piedi dell’edera: di chi primeggia, è insuperabi- le in qualche cosa. 3.2. a bironico, naa a ingrassaa i lèlur , andare a concimare l’edera: morire. 3.3. Girani lèlora (s. abbondio), … a lèlura (Grancia), … dala lèlura (rovio), varietà di gera- nio dalle foglie simili a quelle dell’edera. 4. toponimi Vall dala lèlora , vallone ripido e incassato tra rocce (Pazzallo); – qui probabilmente anche i n.l. bleniesi r’Èrla , zona rocciosa, con larici, un tem- po pascolata (Dongio), Tröisg da r’èrla , radura (Corzoneso), r’Arla , costa di una montagna (oli- vone), l’Arla , terreno alluvionale sul fondovalle (olivone), l’Èler , luogo dirupato con scarsa vege- tazione (s. antonio), Lèlar , promontorio ricoper- to di edera (avegno), Truna de l’èler , bosco (Ver- dabbio) [5]. L’elenco delle var. mostra una pluralità composita di svolgimenti, tutti comunque legati alla forma pop. hĕLLera ( M ) del lat. hĕDera ( M ) ‘edera’ (per probabile incrocio con hĕLIx ) [6], con esiti a volte molto diver- genti tra loro, in cui la correlazione con il capostipite non è evidente, offuscata com’è da fenomeni fonetici di varia natura. si distinguono alcune tipologie: a) forme regolari, del tipo èlera / èlora , -ura , incluse quelle con articolo conglutinato, del tipo lèlera / lèlora , -ura ; b) forme sincopate, quali i valmagg. èla di aurigeno e lèla di Cavergno (con concrezione dell’articolo), se- condo la trafila èl(e)ra > èlla > èla ; c) forme di tipo metatetico, complicate da ulteriori fenomeni acciden- tali (sincope, aferesi), v. i blen. arla (semione) e lev. réla (Pollegio), rèla (bodio); d) forme contenenti una nasale, v. il presunto breg. énula [7] e i mendr. érgna , èrgna , lèrgna (con art. concresciuto) e gnèrgna (con assimilazione regressiva l-gn in gn-gn ). – Quanto alla comparsa della voc. velare al posto di e postonica in (l)èlora , -ura , fenomeno pertinente anche ad altre voci proparossitone (v. ad es. còlora ‘collera’, calorifor ‘ca- lorifero’, filòssora ‘filossera’, máscora ‘maschera’, ssora ‘suocera’, zücor ‘zucchero’), salvioni considera la possibilità di un antico svolgimento r da er [8], mentre spiess vi intravede l’influsso dei suff. - ŭLu / - ŭLa [9]. Per il Guarnerio il breg. énula (forma scono- sciuta alla regione e da lui stesso successivamente ri- tirata e ricollocata nella limitrofa Villa di Chiavenna [10]), al pari del valtell. énola [11] e del com. ènula [12], rappresenta «un bell’esempio di dissimilazione di l-l in n-l per via di * élula , * élora , éllera » [13]. Forme con n sono comunque ricorrenti nell’Italoromania e in occitania [14]. Lo schuchardt ne fornì un’interpre- tazione postulando un incontro di hĕDera ( M ) con l’it. enula ( Inula helenium L. ) [15] < lat. ĭnuLa ‘id.’ [16], ma le due piante sono talmente diverse tra loro per aspetto e caratteristiche che la possibilità di un incro- cio nomenclatorio appare remota. Per altri sorgono invece dal frequente scambio di liquida con nasale, in base alla trafila hĕDera > èlera > ènera > èrena (con metatesi reciproca), donde èrna [17]. riflessi con n palatalizzata ricorrono discontinuamente in Lombadia e sporadicamente in alcuni dial. delle zone adiacenti, per cui v. i mil., com., vares. èrgna , com. gnèrgna (Mac- cio di Villa Guardia), bresc. èrgna , èrnia (bagolino, Casto, salò, toscolano), valtell. lirgna (Val tartano), vigev. èrnia , novar. èrgna (Galliate), trent. occid. (Valle del Chiese) èrgna , èrnia (Condino, Darzo, Lodrone, Pieve di bono) [18]. – ripresa colta dell’it. ellera [19] è quasi certamente la var. èlera rilevata dall’aIs a oli- vone [20], che si confronta con la più probabile forma autoctona arla , sopravvissuta invece a livello topono- mastico, per cui v. al par. 4. – Il trapasso semantico a ‘brugo’ (par. 2.1.), ingiustificabile dal punto di vista esteriore, trova forse motivazione nel carattere infe- stante delle due piante, o nel fatto che entrambe sono essenze arbustive sempreverdi. Per il significato di ‘al- loro’ (par. 2.2.) cfr., fuori della svIt., il valved. lèlere ‘id.’ di Monteviasco (Mat. VsI). b i b l.: aIs 3.619, C herub . 2.71, M ontI 389, app. 35. [1] L auber -W aGner 732, C heneVarD , Catalogue 346, F ranzonI , Piante 106. [2] P oCobeLLI , tilipp 99. [3] z en - DraLLI , Misox 56. [4] C anonICa , Mariapaelio 53. [5] Mat. rtt, rtt avegno 90,143, rn 1.494, 2.170. [6] reW 4092, s aLVIonI -F aré , Postille 4092, DeI 2.1422, 1451, 3.2199, DeLI 2 506,514, DVt 585, DesF 2.653-654, reP 867-868. [7] G uarnerIo , rcILomb. 41.979. [8] s aL - VIonI , rcILomb. 52.520, scritti 3.184. [9] s PIess , Vrom. 24.127. [10] G uarnerIo , rcILomb. 41.979; v. anche G IorGetta -G hIGGI 378. [11]M ontI 389, app. 35, v. inol- tre s taMPa , Lessico 76. [12] L oCateLLI 47. [13] G uar - nerIo , rcILomb. 41.208. [14] Cfr. aIs 3.619, s aLVIonI - F aré , Postille 4092, DesF, Flora 2.418, P eDrot - tI -b ertoLDI 184-185, P ratI , etim.ven. 60, reW 4092, FeW 4.396. [15] s ChuCharDt , zrPh. 31.33. [16] reW 4522, DeI 2.1450,1489, n oCentInI 584. [17] b eLLI , ID 3.187. [18] C herub . 2.71, M ontI , app. 35, Mat. CsDI e GrDI, P asQuInI , Lessico 273, DVt 585, G rIbauDo -s e -

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