Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

123 énDI énDIGh Il term. va confrontato con le forme éndiga , èndiga , éndia diffuse in area alto valtell. con il significato di ‘cordicella per segnare i confini nei campi’ o ‘solco divisorio fra campi; linea di confine’ [1]. – Corrisponde a un tipo * indica ‘strumento per indicare’ (l’apocope di - a a broglio è regolare nei proparossitoni [2]) e si presenta come un deverbale in - a di un continuatore del lat. InDICāre ‘indicare’ [3] (non di indicá ‘indicare’ che nei dial. della svIt. è un italianismo [4]); – in area gallorom. sono attestate fra i deriv. di indiquer ‘indi- care’ alcune forme interessanti per la derivazione morfologica e semantica: dīk s.f. ‘indizio, indice’, di genere femm., indic s.m. ‘piccola vena; filo di vena che serve come indizio per il passaggio delle faglie’, dal significato vicino a quello del lemma valmaggese [5]. – L’esito di Cavergno presuppone una trafila én- diga > índia > inda [6] e poi > ina ; cfr. d(u)mina , liéna var. locali di doméniga ‘domenica’, lügániga ‘tipo di salsiccia’. b i b l.: M ontI 72. [1] M ontI 72, aIs 7.1421 P. 209, L onGa 57, DeLt 1.1067. [2] Cfr. s aLVIonI , aGI 9.209, scritti 1.34. [3] s aLVIonI -F aré , Postille 4372a, M erLo , nuove postille 84.61, cfr. G rossMann -r aIner , Formaz. 518. [4] V. LsI 2.900. [5] FeW 4.643. [6] Cfr. s aLVIonI , aGI 9.220, ID 11.27, scritti 1.45,443. Sofia ÉNDI (ndi) s.m. Incubo (sonogno). U v’é vign adòss er éndi , vi è venuto addosso l’incubo [1]. raccolto nel 1926 dall’aIs come termine già uscito dall’uso corrente, è un continuatore del lat. Ĭ nCu - bu ( M ) ‘incubo’ [2] che si affianca ad altre denomina- zioni presenti nei dial. italo-romanzi riconducibili a un tipo énco + suff. atono [3], fra le quali vanno an- noverate le tic. èncro (<  uLu , biasca), inan (<  Inu , aurigeno) e léncad (<  Itu , Lodrino, Giornico). Pro- prio l’ultima forma fa pensare che il termine di sono- gno sia sorto per metatesi, da uno stadio fonetico énkid(u) a éndik(u) (per il risultato del processo, cfr. il march. índiko , a treia [4]). non sembra necessario ri- correre alla contaminazione con  éndigh ‘livido’, per via del colore scuro attribuito all’essere oppri- mente che rappresenta l’incubo (cfr. l’it. uomo nero ), alla quale pensa bracchi [5]. b i b l.: aIs 4.812. [1] aIs 4.812 Leg. P. 42, k eLLer , rh 3.138. [2] reW 4365. [3] V. C aPPeLLo , aMaPat. 70.58. [4] C aPPeLLo , aMaPat. 70.59. [5] DeLt 1.1067 s.v. éndi ‘livido’. Petrini ÉNDIGH (ndik) agg. e s.m. 1. Di colore inda- co. – Livido, dal colorito alterato; – grigiastro; – sporco. – 2. Colore indaco. – alterazione di colore in una parte del corpo; – sporcizia. V a r.: indagh ; énda (Ludiano), éndagh (soglio), én- degh (brissago, breno, circ. sonvico), éndi (circ. Gior- nico), éndigh (olivone, Losone, s. abbondio, Vairano, bironico, Viganello, circ. Mesocco, Posch.), indigh (In- tragna, Viganello). 1. aggettivo 1.1. Indaco, di colore fra l’azzurro e il violetto (generalm.). 1.2. Livido, paonazzo, alterato nel colorito (bris- sago, Losone, s. abbondio, breno, sonvico, Viga- nello, brusio): labri éndigh , labbra paonazze (Lo- sone), l’è éndegh in di öcc , è bluastro negli occhi: è malato (sonvico), l’èra tütt éndigh dali paladi ca i gh’évan dait , era tutto livido dalle palate che gli avevano dato (brusio). 1.3. Privo di candore, biancastro, grigiastro (Lu- diano, Mesocco): i lanz i è mía nètt ma énda , le lenzuola non sono candide ma di colore bianco sporco (Ludiano [1]), l’é pròpi una stramúsc, la gh’a sciá una bughèda éndiga che la fa schived , è proprio un’incapace, ha con sé un bucato così gri- giastro che fa schifo (Mesocco). 1.4. sporco, sudicio (Ludiano, olivone, circ. son- vico, circ.Mesocco): tovaia éndega , tovaglia sudicia (bogno), métt in bughèda cui mantín che i é sciá éndigh , metti a lavare quegli asciugapiatti che sono sporchi (Mesocco [2]), al gh’a i pagn éndegh , ha gli abiti sudici (sonvico), cambiet la camisa che l’é tuta éndiga al còll , cambiati la camicia che è tutta sporca sul collo (Mesocco); – una pèll éndiga , una pelle sporca (soazza). 2. sostantivo 2.1. Colore indaco, tonalità fra l’azzurro e il violetto (generalm.). In alcune attestazioni documentarie figura an- che con il significato di ‘sostanza colorante azzur- ra’; in un ricettario di tinture per fibre tessili: «a far color di endich : piglia endich 4 onze che sia pe- sta ben, 1 onze di sal armoniacho, e 2 onze di lum di rocha, 2 bochali di aqua di piove stantiva, e una meza tacina di olii di linus fal bolire tuto in sieme, e buta dentro quel fil, o pan e vien bell turchino» (soazza, fine 1600 - inizio 1700 [3]); – nel registro delle spese della chiesa di s. bartolomeo a Vogor- no: «per tenture cioè colori penelli sapone ed en- dico delle colonne £ 42:5» (1721 [4]); – dagli statuti quattrocenteschi dei dazi della comunità di Luga- no: «De quolibet rubo endegi seu bagadeli» [5]. 2.2. a Vairano, rossore, soprattutto al volto, causato da congestione.

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