Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

176 ERBORADA ERBSC agli spinaci o altre erbe’ (Delfinato), herboulada ‘gra- tin di erbe’ (Hautes-Alpes) [2]. – Dal lat. HĕRBULA , dim. di HĕRBA probabilmente nel senso di ‘verdura’, con l’aggiunta del suff. - āTA (è comunque interessante l’e- sistenza di un verbo quale erbul ‘usare le erbette in una vivanda’ nel m. delf. [3]). Sebbene (almeno nella SvIt.) HĕRBULA si sia perpetuato piuttosto in deriv. che implicano il senso di ‘erbe medicinali’ o ‘erbe aroma- tiche’ (quali erborá ‘andare in cerca di erbe medicina- li’, erborè ed erborari ‘erborista, colui che raccoglie o vende erbe medicinali’, o ancora erborizò ‘aromatizza- to con erbe’, per cui v.  èrba , par. 12.), qua e là emer- gono anche es. a cui soggiace quello di ‘verdura’, come erboratt ‘erbivendolo, colui che vende ortaggi’ a Gan- dria, nonché l’a. prov. erbolaria ‘mercato delle erbe, delle verdure’ [4]. – Nella var. di Sonvico si sarà veri- ficata un’assimilazione della voc. iniziale con quella che la segue (cfr., sempre a Sonvico, orborari per erbo- rari ‘erborista’), mentre quelle in al- della Capriasca saranno sorte per dissimilazione della prima -r- . B i b l.: [1] DOSI 5.101. [2] B ATTAGLIA 5.232, TLIO s.v. erbolato , DEI 2.1514, FEW 4.408a; v. anche TLIO s.v. erbata . [3] FEW 4.408. [4] FEW 4.407b. Genasci erboradigh, -ráina, -rari, -ratt, -rè, erböri  èrba ERBORÍN (erborí) s.m. Prezzemolo. Va r.: arborín (Brissago, S. Abbondio, GerraGamb.), arburégn (Semione, Ludiano), arburígn (Prugiasco, CampoVMa.), arburín (Malvaglia, circ. Olivone, Chias- so), erborígn (Broglio), erborín (Carasso, Leontica, An- zonico, Chironico, Gordevio, Loc., Lug.), erburégn (Lu- diano), erburín (Olivone, SottoC.). 1. A Carasso, Chironico e Gordevio, la voce de- signa oltre al prezzemolo anche altre erbe com- mestibili nonmeglio specificate dai corrispondenti locali per il VSI. – Ad Anzonico entra nella locuz. erborín salvadi , prezzemolo selvatico: cicuta. 2. Derivati erborinaa agg. Chiazzato, venato di muffe ver- dastre: di stracchino (Pazzallo). Il tipo erborín ‘prezzemolo’, che nel Tic. coesiste con il suo sin.  pedrosségn , è diffuso al di fuori della SvIt. in una ristretta area tra Piemonte e Lombardia [1]. La stessa voce condiversa uscita in - ĕNTE è attestata inoltre nelle province di Pavia e di Alessandria (ad es. Pavia arbulént , erbulènt , Voghera arburéent , Vigevano er- burènt , Tortona arburéent ) [2], nonché inValleAnzasca (nella forma arburòint , per il cui esito cfr. mòint ‘mente’) [3]; essa è stata spiegata attraverso una base * ERBORENT ‘erba olente, odorosa’, dalla quale avrebbe avuto origine anche erborín , con sostituzione del suff. [4]. Tuttavia, alla luce dei march. erbetta , laz. arbétta ‘prezzemolo’ [5] e soprattutto del mil. ottocentesco erborìnna (s.f. usato perlopiù nella forma pl. erborìnn ) [6], tutti dimi- nutivi del lat. HĕRBA ( M ) ‘erba’ (e più precisamente nel senso di ‘pianta erbacea’), parrebbe preferibile ipotiz- zare anche per erborín una formazione con doppia suf- fissazione diminutiva, nella fattispecie  ULU + - īNU . Oc- corre però precisare che, se da un lato non è inconsueta una formazione masch. in - īNU a partire da un sost. femm., la presenza della seconda -r- in aree dove nor- malmente non si verifica rotacismo (per la SvIt. si pensi alle forme valmagg. arburígn a Campo VMa., erborígn a Broglio e erborín a Gordevio) parrebbe essere giusti- ficabile unicamente ipotizzando un’assimilazione di r...l in r...r (altre ipotesi avanzate finora, come forma- zioni conun antisuff. -or- [7] o che originano da un s.pl . * ERBORA [8], presentano comunque difficoltà fonetiche per le forme in -ol- , fra le quali ad es. il già citato arbulént , erbulént di Pavia, e morfologiche, in quanto la produt- tività dei pl. in  ORA , limitata all’altoMedioevo, èmolto rara con i nomi della prima classe [9]). – La locuz. di Anzonico erborín salvadi , alla lettera ‘prezzemolo sel- vatico’, per designare la cicuta è giustificata dal fatto che le due piante sono facilmente e pericolosamente confondibili; oltre al mil. erborìnna salvadega ‘cicuta’ [10] si veda ad es., nella SvIt., pedrosségn ‘prezzemolo’ ma anche ‘cicuta’ (Moleno, Ascona) [11]. – Il deriv. er- borinaa ‘chiazzato di muffe verdastre: di stracchino’ trova riscontro nei mil. erborinàa ‘id.’, erborìnn ‘vene verdi dello stracchino’ (v. anche il biell. arburin ‘muffa verde che talvolta si forma attorno alle piccole cavità nella pasta del formaggio, in particolare nella toma’), che viene considerato un calco del fr. persillé ‘id.’, a sua volta da persil ‘prezzemolo’; il mil. erborinàa è passato anche all’italiano nella forma erborinato [12]. –V. inol- tre  erbéta 1 , par. 2. B i b l.: AIS 7.1385, C HERUB . 2.70-71, M ONTI , App. 35; F RANCESCHI , BALI 3.30.45-56. [1] REP 589, AIS 7.1385. [2] G ALLI 14, M ARAGLIANO , Diz. 23, V IDARI 100, C ABELLA 8. [3] G ySLING 131,163. [4] S ALVIONI , AGI 16.447 n. 2, Scritti 2.290 n. 2, REW4109, DEI 1.268 s.v. arbolènto . [5] S ALVIONI -F ARé , Postille 4109. [6] C HERUB . 2.70-71. [7] REP 589. [8] S ALVIONI , AGI 16.447 n. 2, Scritti 2.290 n. 2. [9] F ARAONI , Vicende stor. 82,90, R ETARO , BCSS 24.209. [10] C HERUB . 2.71. [11] V. inoltreM ARZELL , Pflanzen 1.1123, R OLLAND , Flo- re 6.203. [12] C HERUB . 2.71, 4.316 s.v. stracchìn , S ELLA , Flora 216, DEI 2.1514. Genasci erborinaa  erborín erborizò, erbós, -burós, -bsc  èrba

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