Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana
184 ERÒD ERPIGÁ Dal nome del tetrarca di Galilea Erode Antipa che sancì, assieme al governatore romano Ponzio Pilato, la condanna a morte di Gesù. Locuz. analoghe a quelle qui attestate sono ampiamente diffuse anche al di fuori della SvIt. [2]. B i b l.: C HERUB . 2.71. [1] Luca 23, 1-12. [2] B ECCARIA , Sicuterat 186. Gianettoni Grassi ERÖÖ (er) s.m. Grillotalpa (Cavergno). La voce, attestata dal corrispondente locale, si af- fianca al sin. aróm registrato dall’AIS per la stessa località [1]; anche in questo caso, si può ipotizzare una derivaz. dalla base prelat. * ARōNE ‘grillotalpa’ [2], con l’inserzione dell’esito del suff. - ŏLU . Per la compresenza a Cavergno di esiti con a e e in protonia da una stessa base, cfr. ad es., davanti a vibrante, bar-/ bersaca ‘sacca’, tar-/ terpiscèe ‘talpa’ e, in posizione iniziale, armièe , ar- nièe/ ermièe ‘soglia del focolare’. B i b l.: [1] AIS 3.467 P. 41. [2] V., successivam. al- l’articolo cit. del VSI, LEI 3.1352. Gianettoni Grassi ERÓR (err) s.m. Errore. Va r.: erór , erúr ; arór (Malvaglia, CampoVMa.), arúr (Linescio, Gresso), erúar (Isone). Un erór ch’a s pò mía scüsaa , un errore che non si può scusare: imperdonabile (Contra), salvu erór, tu ma dévat ammò cinch franch , salvo errore, mi devi ancora cinque franchi (Grancia). – Sentenze e proverbi: dund i è gint u i è erór , dove ci sono per- sone c’è errore: nessuno è infallibile (Cavergno), i erúr dai dutúr sa i placan s cula tèra e qui dai ricch i li placan cui danée , gli errori dei medici si nascondono con la terra [= la sepoltura] e quelli dei ricchi con i soldi (Brusio), erór no paga débet , errore non paga debito: eventuali errori contenuti in un conto non autorizzano a non onorare il pa- gamento (Soazza). Dall’it. errore , come denuncia il mantenimento ge- nerale di -r finale [1]. B i b l.: C HERUB . 2.71. [1] S ALVIONI -F ARé , Postille 2906b, DEI 2.1526, DELI 2 532, LEI, E4.710-727. Gianettoni Grassi ÈRPIA (rpa) s.m. Individuo mingherlino, ra- chitico (Olivone). Un póura èrpia , un povero rachitico. Origine incerta. La tonica può corrispondere a Oli- vone all’esitopalatalizzatodi una A lat. davanti a R com- plicata, cfr. maschèrpa ‘ricotta’, schèrpa ‘scarpa’, lèrgh ‘largo’, sèrta ‘sarta’, mentre la finale -a è comunemente in Blenio voc. d’appoggio dopo cons . + o a gruppi con- sonantici terminanti per r o l [1]. – Sulla base di ciò ver- rebbe da collegare il termine col grecismo lat. HARPE ( N ) ‘spada falcata; falcetto, roncola; falco, falcone’ (passato nel lat. tardoallaprimadeclinazione) [2], chenellaFran- cia centrale e nord orient. – in particolare nella regione diOrléans e inalcuni punti dellaBorgogna-FrancaCon- tea e dei dipartimenti della Mosa, della Marna e della yonne – ha dato origine a vocaboli di significato affine, quali arpete ‘bambinomagro edelicato’ (Orléans), èrpète (Sancey,Mesnay), harpt (Dombras) ‘ogni essere gracile, mingherlino, malaticcio’, harpette ‘magro e gracile: di uomo o cavallo’ (Reims), alpette ‘bambino gracile, min- gherlino’ (Chablis) [3]; per un’analoga correlazione se- mantica tra strumento o oggetto con un’estremità ri- curva o il concetto di ‘curvo, arcuato, storto’ e il significato di ‘rachitico, deforme’, v. cròsc 1 . La forma qui in esame lascia presupporre un denom. in ULU , in base alla trafila * HARP ( U ) LU ( M ) > * arpiu > èrpia . B i b l.: [1] DOSI 1.44. [2] REW 4058, FEW 4.385- 389. [3] FEW 4.386b. Galfetti ERPIGÁ (erpigá) v. Erpicare. V a r.: arpigá (Poschiavo), arpigaa (Gravesano), er- pegaa (Pura), erpeghè (Castasegna), erpesá (Viganello, Arogno), erpesè (Giornico, Dalpe), erpièe (Lodrino), erpigá (Poschiavo), erpigaa (Camorino, Gordevio), er- pighèe (Osogna), rapegá (Gandria, Arogno, Mendrisio, Balerna, Cabbio), repegá (Mendr.), repegaa (Gravesa- no). 1. Sa rava e sa repegava , si arava e si erpicava (Stabio [1]). Il termine è anche usato in riferimento all’erpicatura primaverile dei prati, con la quale si sbriciolano i residui secchi di letame e si smuove l’erba secca, prima di procedere alla loro monda- tura. 2. Per estensione, aCastasegna, sarchiare, smuo- vere la terra dei campi. 3. Significati traslati 3.1. Trascinare, strascicare (circ. Balerna): in senso fig. al m’a fai repegá la léngua dré tèra , mi ha fatto strascicare la lingua per terra: me l’ha fat- ta pagare cara (Balerna); nelle vicinanze della Svizzera italiana, rapegá i légn , trascinare fasci di ramaglie a spalla (Cernobbio) [2].
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