Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

201 EtÁ ÈtA la presenza dell’occl. sorda -t- fa escludere, e sulla continuazione diretta della seconda dal documentato lat. AEVItAS (con il senso di ‘età’ in antico, ma di ‘eternità’ dopo Apuleio), alla quale viene contrapposta l’ipotesi di una ricomposizione seriore [18]. – Che itásia sorto in un secondo tempo da aitá(e non per evoluzione di e- > i- [19]) è dimostrato per Mesocco dal mancato innalzamento della tonica a voc. anteriore medio-bassa per effetto della voc. pal. precedente, fenomeno rilevabile ingenerenei verbi,ma di cui nonmancano es. nella classe dei sost. (v. veritè ‘verità’, caritè ‘carità’, umiditè ‘umidità’) [20]; aCavigliano i-di itánon sembra inoltre riflettere l’iniziale di AEtātE(M), che si continua invece nellavar. atá(cfr., nellostessocomune loc., asimpi‘esempio’, prasantaa‘presentare’ ecc.); l’evoluzione in a-è infine attesa anche nella confinante località di Verscio (cfr. ivi aréd‘erede’, dasaníd‘magro, macilento’, var. di desenídin desení). – Per chiedere l’età di una persona (v. al par. 2.) si ricorre generalm. al tipo quanti anni ha(i) [21], ann, par. 3., come sottolineaespressam. il corrisp. del VSI di Leontica: «non si dirà a un ragazzo che etâ tu gh’éi,ma quanti ânn ti gh’éi, tí?». –L’occorrenza in l’apríl da l’etá(par. 4.3.) ricorda il significato di ‘vita’ [22] nell’omologa locuz. (letteraria) it. [23]; tale valore è pure leggibile nell’ultima espress. al par. 4.2., per la quale cfr. la locuz. prov. durà lavidodi rat‘durare indefinitamente’ [24]. A proposito delle restanti locuz. di quest’ultimo par., va ricordato che il gelso «ha una vita lunghissima anche nei climi settentrionali d’Italia, e se è ancora selvatico, può raggiungereunavitamediadi 300anni» [25]; inoltre, che il paragone tra la longevità e la roccia èmolto diffuso (v. il tic. vécc comè na sassada‘vecchio come una rupe: vecchissimo’; cfr. inoltre  ciapp2, par. 5., crésta, par. 6.). – Per ala nòst’etá ‘ai nostri tempi’ e sim. (fine par. 1.) cfr. anche i sensi di ‘periodo storico’ e di ‘generazione’ che la voce ha assunto in lingua [26]. B i b l.: ChEruB. 2.74-75, Giunte 79. [1] BEffA 122. [2] LuMINAtI, Badozz 207. [3] MENGhEttI, Scarabozz 27. [4] BOrIOLI, Vos 33. [5] BINDA, Interviste 9.10.1984. [6]GALLINO,Dialett 56. [7]GIACOMEttI 89. [8] Voce di Blenio 1976.11.6. [9] Stria 51.28. [10] treterre 22.46. [11] DSI 5.42.10. [12] rODESINO, Semin.dial. [13] rODESINO, Semin.dial. [14] GODENzI-CrAMErI 146. [15] LEI 1.1178; v. ancora rEW251. [16] V. EWD3.179. [17] Cfr. SALVIONI-fAré, Postille 251. [18] V. DEI 2.1553, DE GIOVANNI 96. [19] Cfr. CAMAStrAL, ID 23.161. [20] Cfr. SGANzINI, ID 9.45 seg., CAMAStrAL, ID 23.105 seg. [21] V. AIS 1.50. [22] BAttAGLIA5.483. [23] BAttAGLIA 1.597. [24] rOLLAND, faune 7.56; cfr. forse hDA 6.31, BAttAGLIA21.29par. 11. [25]CANtONI, tratt.agric. 1.587, par. 596. [26] BAttAGLIA5.483. Petrini ÈTA (ta), BÈTA (bta) inter. Esprime disgusto, disprezzo (Olivone). Èta! Bèta!, puh, fai schifo, stai alla larga! Si tratta delle inter. èe ( é2, par. 1.1.), bèe ( bèe2) veicolanti disgusto, ribrezzo [1], in unione con un elefig. 37. Medaglioni affrescati dal maestro «Petruspaulus» di Castello di Menaggio negli anni 1340-1341, rappresentanti le Età dell’uomo (Chironico, chiesa di S. Ambrogio; fot. f. Mattei, uBC, particolare); v. SEGrE, zSAK 67.176,183-185.

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