Centro di dialettologia e di etnografia

I guardalinee dovevano segnalare situazioni pericolo- se: se gh’éa quai… on difètt, on gh’éa sciá chi petardi de mètt giú sul binari, che l scopiava e l sa fermava l tré- no , se c’era qualche… un difetto, avevamo dei petardi da appoggiare sul binario, che scoppiava e il treno si fermava (Roveredo Grig. 82 ). In caso di pericolo si met- tevano alcune capsule di lamiera contenenti una so- stanza detonante a poca distanza l’una dall’altra; al passaggio di una ruota queste esplodevano intimando al macchinista di fermare prontamente il convoglio 83 . I guardalinee verificavano anche le campane delle ca- bine situate lungo il percorso a distanze regolari, il cui suono informava i casellanti e le squadre di operai del normale passaggio dei treni: chi ch’a vegnéva da sóra, i sonáa trè bòtt, e chi ch’a vegnéva da sótt, i sonáa dó bòtt. ... Ul guardiatrata, quann ch’o passava vía, o gh’éra la sò ciau e o duvéa sémpra muntè la campana perché la sonáa, perché la guardia la s fidáa dala cam- pana , [per] quelli che venivano da nord, suonava tre volte, e [per] quelli che venivano da sud, suonava due volte. Il guardalinee, quando passava via, aveva la sua chiave e doveva sempre caricare la campana perché suonasse, perché la guardia si fidava della campana (Mairengo 84 ); fra i componenti della squadra di manu- tenzione c’era infatti chi fungeva da guardia e, siste- matosi un po’ distante dal gruppo, avvisava i colleghi dell’arrivo di un convoglio suonando una trombetta d’ottone. Questa trombetta venne a sua volta sostituita da sirene via via più performanti. 5.5.3. Aiuti per la manutenzione Alcuni compiti poco qualificati venivano affidati an- che alle donne, ad esempio la pulizia del materiale ro- tabile e della linea, operazioni che per vari decenni continuarono a essere svolte manualmente: la nóna, restada indr cun cinch budán da sfamá, ... la géa da bunura, tüti li dumán, vía in uficina, a lavá gió i vagón, anca cura ca l’aqua la geléa il sedèll, a fá lüsí gli utón ca i paréan nòv novént , la nonna, rimasta ve- dova con cinque figli da sfamare, andava la mattina presto, tutti i giorni all’officina a lavare i vagoni, anche quando l’acqua gelava nel secchio, a lustrare gli ottoni Ferovía 117

RkJQdWJsaXNoZXIy MTA1MTg=