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01.
I Chimici Cantonali tolgono dal mercato 71 articoli di bigiotteria
pericolosa per la salute
In sintesi: L’Associazione dei Chimici Cantonali Svizzeri
ACCS ha svolto nel 2015 -su scala nazionale- una campagna di verifica della
bigiotteria presente sul mercato. 622 articoli sono stati sottoposti a test
di cessione del nichelio. L‘11% dei campioni analizzati è
risultato non conforme, è stato contestato e tolto dal
mercato.
La bigiotteria che viene a contatto con la
pelle non può, secondo l‘Ordinanza
sugli oggetti che vengono a contatto con il corpo umano, rilasciare
nichelio. Questo requisito di legge protegge coloro che intendono portare o
portano bigiotteria, impedendo lo svilupparsi delle tipiche allergie da
contatto con questo metallo. In seguito all‘ampia diffusione
alla fine del secolo scorso di bigiotteria a buon mercato, sono infatti
aumentate fortemente le allergie da contatto da nichelio. Individui che
portano -per lunghi periodi e a diretto contatto con la pelle- bigiotteria
con parti metalliche che rilasciano nichelio, possono infatti
sensibilizzarsi a questo metallo per poi mostrare, ad ogni nuovo successivo
contatto, i tipici sintomi da allergia. La pelle s'infiamma, si arrossa,
eventualmente si gonfia e possono formarsi delle papule e delle piccole
vesciche (eczema). Spesso questa malattia della pelle è accompagnata
da un forte prurito. Per questo motivo i Laboratori cantonali
procedono regolarmente a test di cessione del nichelio su bigiotteria
sospetta (per il Ticino vedi rapporti
annui 2009, 2010, 2013 e 2014). Anche chi produce, commercia e vende
bigiotteria può, con un semplice e veloce test di sfregamento
qualitativo, verificare –nell’ambito del proprio autocontrollo-
se l’oggetto da loro prodotto, acquistato e/o venduto rilascia o no
nichelio. Per avere una visione generale della situazione nel nostro
Paese, l’Associazione dei Chimici Cantonali Svizzeri ha svolto nel
2015 una campagna nazionale sottopondendo non meno di 622 articoli di
bigiotteria sospetta a test di cessione del nichelio nonchè alla
determinazione del contenuto di piombo e cadmio, pure regolato dalla
legislazione. I risultati hanno mostrato che 71 campioni (11.4%) cedevano
nichelio in quantità tali da causare allergie da contatto agli
utilizzatori. In Ticino sono stati sottoposti ad analisi 20 campioni: uno
è risultato non conforme per cessione di nichelio, uno per contenuto
eccessivo di cadmio e uno per cessione di nichelio e contenuto eccessivo di
piombo. Per proteggere la salute dei consumatori, le autorità
cantonali di controllo hanno ovviamente sequestrato e tolto dal mercato
tutti questi prodotti: in Ticino questa misura è stata ancor
più appropriata poiche nei due casi di cessione di nichelio i
prodotti erano dichiarati come "esenti da nichelio". Nell’ultima
campagna nazionale svolta nel 2007 fu contestato il 21% dei 464 oggetti
analizzati. Malgrado i dati attuali mostrino un miglioramento, la quota di
11.4% di non conformità è ancora troppo elevata. Per evitare
allergie da nichelio tutta la bigiotteria che rilascia questo metallo non
deve più arrivare al fronte vendita. In quest’ottica ai
Chimici Cantonali Svizzeri appare alquanto problematico che gli operatori
in questa filiera non sappiano talvolta nemmeno da dove arriva la merce da
loro venduta: l’origine e la qualità di ben 375 dei 622 (60%)
oggetti analizzati non era infatti nota al responsabile. Commercianti e
venditori di bigiotteria devono quindi assumersi maggiori
responsabilità, garantendo (così come richiesto dalla
legislazione) l’assoluta tracciabilità dei propri prodotti ed
essere sempre in grado di dimostrare (con i citati test di sfregamento
svolti nell’ambito del proprio autocontrollo) che i propri prodotti
non rilasciano nichelio.
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