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Per una vera politica delle dipendenze

02.09.2008

Articolo pubblicato in "Area"

Il prossimo 30 novembre saremo chiamati ad esprimerci su due oggetti che riguardano la politica  in materia di politica delle dipendenze. Al popolo svizzero sarà infatti sottoposta sia l'iniziativa popolare denominata 'per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani", sia la revisione della legge sugli stupefacenti .

Non solo come persona attiva politicamente, ma anche e soprattutto come madre e medico  non voglio assolutamente banalizzare un problema. Guardo però in faccia alla realtà. Benché oggi il consumo di canapa in Svizzera sia proibito , essa è la sostanza illegale più consumata in Svizzera. Il 28% dei giovani tra i 15 e i 39 anni  hanno già consumato canapa una volta nella loro vita. Si stima che in Svizzera  circa un mezzo milione di persone la utilizzi  occasionalmente o regolarmente.

L'iniziativa vuole dunque  depenalizzarne il consumo e il possesso  per le persone maggiorenni, introducendo  nel contempo  prescrizioni sulla coltura e il commercio di canapa e vietandone la pubblicità. Ma non solo; proprio per proteggere maggiormente la gioventù, oltre al limite di età di  diciotto anni, si vogliono introdurre misure specifiche a protezione dei giovani  tramite programmi di prevenzione analoghi a quelli  per il tabacco. E' troppo facile dipingere oggi chi sostiene i postulati dell'iniziativa come persone che vogliono liberalizzare il mercato delle droghe leggere. Al contrario, grazie a un controllo del mercato della canapa, si vogliono dare più mezzi allo Stato per regolarlo.

Se vogliamo essere coerenti dobbiamo adottare per la canapa la stessa politica  che per l'alcool o il tabacco e nel contempo trasmettere ai giovani un messaggio chiaro : qualsiasi droga legale o illegale è nociva per la salute se consumata in maniera regolare  e in quantità elevate ! Al contrario, affrontare in maniera intransigente   il problema  non porta certamente a un miglioramento della situazione. Anzi, una politica  repressiva  avvantaggia solo il mercato illegale, senza diminuire la consumazione della sostanza.

Sostenere quest'iniziativa vuol dire quindi volere una politica delle dipendenze capace di costruire  soluzioni concrete. Per questa ragione  il partito socialista invita pure a votare SI alla  revisione della legge sugli stupefacenti. Essa prevede infatti di ancorare nella legge la politica dei  quattro pilastri  (prevenzione, trattamento, riduzione dei rischi e repressione). Un sistema che negli ultimi anni in Svizzera ha portato a risultati tangibili, come un importante abbassamento della criminalità tra il 60 e il 90% a seconda dei casi , un aumento importante delle persone trattate e una costante diminuzione delle droghe consumate per via intravenosa.

Votare due SI il prossimo 30 novembre - all'iniziativa popolare  'per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani"e alla revisione della legge sugli  stupefacenti -significa di fatto mettere a disposizione più mezzi per una vera politica contro le dipendenze e garantire un'efficace protezione della gioventù.

Autori

Marina Carobbio Guscetti

Marina Carobbio Guscetti