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Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

17 luglio 2025

Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

17 luglio 2025

Situazione lupo in Ticino: dati aggiornati

Dati sulla situazione lupo in Cantone Ticino, aggiornata al 15 luglio 2025.


L’aggiornamento dei dati sul lupo è opportuno anche in seguito ai diversi scritti apparsi negli ultimi giorni.
Nel 2025 in Ticino è accertata la presenza di cinque branchi: Onsernone, Val Colla, Carvina, Lepontino e Gridone. Quest’ultimo identificato ad inizio 2025. Inoltre sono presenti sei coppie stabili, tre in più rispetto al 2024.
I cuccioli di lupo nascono generalmente tra fine maggio ed inizio giugno e rimangono in tana o nei siti di “rendez-vous” per circa due o tre mesi. Per questa ragione, al momento non è ancora possibile stabilire quali branchi e/o coppie si siano riprodotti quest’anno.
Sulla base del monitoraggio estensivo e dei dati genetici disponibili, la composizione attuale dei branchi è la seguente: Onsernone: tre adulti, Val Colla: due (forse tre) adulti; Carvina: due (forse tre) adulti; Lepontino: tre adulti, Gridone: quattro adulti. Ad eccezione del branco Lepontino si tratta di branchi transfrontalieri e di conseguenza non sono sempre presenti sul nostro territorio. A questi si aggiungono i dodici adulti che costituiscono le sei coppie citate, per un totale stimabile di circa 26-28 lupi adulti. Il numero complessivo sale potenzialmente di una decina di lupi adulti considerando anche alcuni individui nomadi o in dispersione dall’Italia o da Cantoni limitrofi, presenti in modo occasionale sul territorio cantonale e ardui da quantificare.

Per quanto riguarda il numero dei casi di predazione e il numero di capi uccisi dal lupo nel 2025, in base ai dati aggiornati al 15 luglio 2025, risultano 23 casi di predazione attribuiti con certezza al lupo e ulteriori 16 episodi attualmente in fase di analisi con la possibilità di arrivare a 39 casi (per lo stesso periodo nel 2024 i casi erano 19, nel 2023 se ne sono contati 11 e nel 2022 erano 17) (vedi Tabella 1). Gli animali morti accertati dal 1° gennaio 2025 fino al 15 luglio 2025 ammontano a 72 capi, tra ovini e caprini, con la possibilità che il totale salga a 122, qualora tutti i 16 casi in analisi venissero confermati come attacchi da lupo. Per lo stesso periodo, nel 2024 erano 38, nel 2023 se ne contavano 42 e nel 2022 erano 103. Il numero di capi predati nel 2025 supera di poco quelli del 2022, ma è maggiore rispetto al 2023 e al 2024.

Si evidenzia che dei 23 casi di predazione accertati nel 2025, più i 16 in fase di analisi, circa la metà riguarda animali che erano proteggibili ma che di fatto non erano adeguatamente protetti, in particolare con recinzioni elettrificate (nel 2024 e nel 2023 questa percentuale era sempre attorno al 50% con rispettivamente 9 casi su 19 e 5 casi su 11, mentre nel 2022 erano oltre il 50% con 11 casi su 17). Per quanto riguarda il numero di capi uccisi, nel 2025 quelli che erano proteggibili ma non adeguatamente protetti sono stati 33 su 72, potenzialmente 45 su 120 a dipendenza del riscontro sulla proteggibilità (nel 2024 erano 13 capi su 38, nel 2023 erano 25 capi su 42 e nel 2022 erano 55 su 103).
Per gli altri dati, in particolare per gli animali non proteggibili o protetti in modo adeguato, si rimanda alla Tabella 1 allegata.

Gli animali da reddito predati in situazioni in cui la protezione era possibile, ma non è stata adeguatamente attuata, non possono essere conteggiati né per il risarcimento dei danni né per il calcolo delle soglie di danno rilevante e necessarie a giustificare un’eventuale regolazione del lupo in applicazione dell’art 9b cpv 3 dell’Ordinanza sulla caccia (OCP).
La necessità di proteggere in modo adeguato gli animali da reddito con le misure di protezione riconosciute dall’Ufficio federale dell’ambiente, che sono l’impiego di cani da protezione delle greggi e le recinzioni elettrificate, diventa ancora più importante nelle aree prossime agli insediamenti, dove queste soluzioni tecniche sono più facilmente realizzabili.

Le predazioni avvenute su animali non proteggibili con misure di protezione ragionevolmente esigibili oppure proteggibili ma non adeguatamente protetti, rappresentano la ragione per cui, ad oggi — diversamente da Cantoni come Grigioni e Vallese — in Ticino non si è ancora potuto entrare nel merito di una rimozione di uno o più branchi interi. Il diritto federale, in particolare gli artt. 4b cpv 3 lett b e 4b cpv 4 OCP, prevede che per valutare una rimozione di un branco è necessario che esso abbia predato e, dal febbraio 2025, in almeno due occasioni, animali (pecore o capre) adeguatamente protetti. Tali condizioni non si sono mai verificate in Ticino dall’entrata in vigore di questo dispositivo di legge (dal 2023 era sufficiente un unico evento). Considerando le dimensioni ridotte delle greggi, la conformazione del territorio, le misure di protezione adottate o adottabili a livello cantonale, il numero e il carattere transfrontaliero dei branchi accertati, non è comunque possibile effettuare dei confronti con altri Cantoni.

Restando nell’ambito della regolazione proattiva dei branchi di lupo, in Ticino finora è stato possibile attuare unicamente quella di base, che consente il prelievo fino ad un massimo di due terzi dei giovani dell’anno. Azioni tecnicamente complesse e vincolate a condizioni di tiro più severe rispetto ad una rimozione totale. Il carattere transfrontaliero di quattro dei cinque branchi presenti in Ticino, limita ulteriormente i margini di manovra ritenuto che qualsiasi azione su suolo italiano non è permessa e che la presenza degli animali su suolo cantonale non è costante.
Un lavoro, quello della regolazione sia reattiva che proattiva, portato avanti con impegno e serietà, considerando tutte le difficoltà citate. Per quantificare l’ingaggio che ne deriva, nel 2024, già solo per dar seguito a due ordini di abbattimento di un singolo lupo e a due ordini di regolazione proattiva di base di due branchi, le ore dedicate dai guardacaccia sono state un migliaio per l’attività di monitoraggio, ronda e appostamento. Al momento sono attivi due ordini di abbattimento (lupo singolo nel perimetro Leventina sx / Valle di Blenio dx e lupo singolo in Val Bavona). L’ingaggio dei guardiacaccia ha finora superato le 400 ore. Sulla base delle informazioni finora rilevate, e in attesa delle analisi, sono in fase di valutazione ulteriori ordini di abbattimento nonché delle estensioni dei perimetri di tiro per gli ordini ancora in vigore.

Se la gestione della convivenza tra grandi predatori ed attività umane è una sfida complessa, considerando il numero di branchi e di coppie stabili in aumento così come la difficoltà a mettere in atto le misure di protezione adeguate, essa necessita ancora di più del giusto equilibrio tra il sostegno all’agricoltura e la tutela della biodiversità. Confidiamo in futuro, anche grazie a una mozione pendente a livello federale, che venga concessa maggiore autonomia su questi temi ai Cantoni. Il Cantone ribadisce la propria disponibilità al dialogo con tutti gli attori coinvolti affinché si possa continuamente migliorarne la gestione.

 



Contatto per i media:

Dipartimento del territorio
Tiziano Putelli, Capo dell’Ufficio della caccia e della pesca, tel. 091/ 814 28 71
Gabriele Cozzi, Collaboratore scientifico dell’Ufficio della caccia e della pesca, tel. 091/ 814 28 71