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Comunicati Ministero pubblico

Bambina perita tragicamente a Muzzano: un decreto d'abbandono per la madre

15.03.2016

Come si ricorderà, la sera dello scorso 21 luglio 2015 purtroppo veniva rinvenuto, all'interno di una vettura posizionata nel parcheggio di un campeggio in territorio di Muzzano, il corpo senza vita di una bambina di sei anni, che inavvertitamente era rimasta chiusa nell'auto e lì dimenticata per circa tre ore. Il suo decesso è stato provocato da un grave colpo di calore, cioè dagli effetti di un'ipertermia; occorre tener conto che quel giorno la temperatura atmosferica era molto elevata.

Dal profilo penale la madre della vittima si è resa dunque responsabile di omicidio colposo, poiché il decesso della piccola è stato determinato da una sua palese negligenza. L'accurata inchiesta condotta dagli inquirenti ha tuttavia evidenziato che non v'è stata alcuna volontarietà nel comportamento dell'accusata, che in quelle ore è stata anzi tranquillizzata da informazioni errate secondo le quali la bambina si trovava serenamente all'interno della struttura del campeggio.

Ora, il Ministero Pubblico segnala che la Procuratrice Capo Fiorenza Bergomi - titolare dell'incarto - ha firmato un Decreto d'abbandono nei confronti della donna. Il procedimento è stato archiviato sulla base dell'articolo 54 del Codice penale. Esso recita che se l'autore di un reato "è stato così duramente colpito dalle conseguenze dirette del suo atto che una pena risulterebbe inappropriata, l'autorità competente prescinde dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione".

Nella tragica fattispecie è infatti fuori dubbio che la madre della bambina perita (che l'ha partorita e sempre accudita in vita) sia stata duramente colpita dal risultato della sua negligenza, così come è pacifico che ella ne patisca tuttora una grande e incancellabile sofferenza interiore.