In viaggio per il Canada
Il Canada è al sesto posto tra i Paesi scelti dagli svizzeri residenti all'estero: è preceduto solamente da quattro nazioni europee (Francia, Germania e Italia al confine, più il Regno Unito) e dagli Stati Uniti d'America. Secondo i dati del Dipartimento degli affari esteri, i cittadini elvetici presenti in questo Stato sono circa 39 mila, in leggero aumento negli ultimi anni, anche se si stima che i discendenti con sangue svizzero siano almeno il triplo; tra di loro, ovviamente, anche diversi ticinesi. L'attaccamento di queste famiglie alle origini rossocrociate e rossoblù è testimoniata da molti ricordi e fotografie, ma anche da locali (per esempio il Ticino Swiss-Italian Restaurant di Banff, nello stato dell'Alberta) e ricorrenze.
Nel 2016, per esempio, la Federazione delle Società svizzere all’Est del Canada (www.fedesuisse.com) ha celebrato a Sutton (nel Québec) la 40.esima edizione della tradizionale festa del Primo di Agosto, dedicandola proprio al nostro Cantone. La celebrazione è seguita da almeno 2500 persone che, una volta l'anno, amano riunirsi per ricordare il Paese da cui è partito il loro lungo viaggio di emigrazione. Tra un bicchiere di vino e i piatti della nostra tradizione, un giorno speciale per chi ancora si definisce “a Swiss Canadian” o, come nel caso di chi parla ancora il dialetto, un “ticinès-canadès”.
Curiosità
Quali sono le storie dei ticinesi trasferitisi in Canada?
Tra passato e presente, le storie dei ticinesi che hanno scelto il Canada quale terra d'emigrazione sono affascinanti e senza tempo. Dino Degrussa, per esempio, si trasferì in Nord America alla fine degli anni Venti e si integrò in una tribù indiana; Bruno Engler, partito qualche anno più tardi, divenne uno dei fotografi di montagna più apprezzati di tutto il continente e oggi, a Banff, c'è ancora un locale che porta il suo nome. Partì invece negli anni Sessanta Tullio Cedraschi, che per oltre trent'anni è stato a capo delle Canadian National Railway in qualità di presidente.
Tra i fatti più recenti, e per tornare al tema della fotografia, è inevitabile citare il nome di Daisy Gilardini che come il suo conterraneo si è specializzata nel lavorare in climi estremi, quando si scende di molti gradi sotto lo zero. Interessante anche la vita di Igor Ruffa, un vero caso di downshifting della Svizzera italiana: lui in Canada ci è andato per fare il formaggio, e per esportare una tradizione casearia che là ancora manca. In Canada ha invece fatto ritorno Dale McCourt, leggenda dell'hockey su ghiaccio e unico giocatore straniero dell'Ambrì Piotta ad aver avuto l'onore di veder ritirato il suo numero di maglia.