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Comunicato stampa

Consiglio di Stato

07 novembre 2019

Comunicato stampa

Consiglio di Stato

07 novembre 2019

Lotta agli organismi alloctoni invasivi: nuova strategia cantonale e proposta di misure accompagnatorie per la sua realizzazione

Il Consiglio di Stato ha approvato la strategia cantonale organismi alloctoni invasivi, un documento sviluppato negli ultimi anni dall’apposito Gruppo di Lavoro Organismi Alloctoni Invasivi. Parallelamente, richiede al Parlamento lo stanziamento di un credito quadro di 4'000'000 di franchi e una modifica della Legge cantonale di applicazione della Legge federale sulla protezione dell’ambiente.


Gli organismi - piante e animali in particolare - alloctoni (o esotici) invasivi possono, in funzione delle loro caratteristiche, arrecare danni alla biodiversità indigena, alle infrastrutture, alle attività economiche e alla salute di esseri umani o animali. La presenza di organismi alloctoni invasivi sul territorio cantonale e i relativi danni si sono accresciuti negli ultimi anni. Tra le cause che ne hanno favorito l’insediamento e la diffusione è possibile ricordare l’accresciuta mobilità, il trasporto merci da sempre più lunga distanza e non da ultimo i cambiamenti climatici.  

Dopo la pubblicazione nel 2016 di una strategia nazionale sugli organismi esotici da parte dell’Ufficio federale dell’ambiente, anche il Cantone Ticino si è dotato di una strategia cantonale, appositamente sviluppata dagli esperti del Gruppo di Lavoro Organismi Alloctoni Invasivi (GLOAI), attivo sin dal 2009. Allo scopo di procedere gradualmente e dinamicamente nell’implementazione della strategia cantonale, viene richiesta al Parlamento una modifica della Legge cantonale di applicazione della Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LaLPAmb) e un credito-quadro di 4'000'000 di franchi.  

Il Messaggio elaborato dal Consiglio di Stato asseconda infine in larga misura le richieste dell’iniziativa parlamentare generica del 13 marzo 2017 “Salviamo il nostro territorio dall’invasione di piante alloctone”.