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Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

23 giugno 2020

Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

23 giugno 2020

Politica universitaria cantonale 2021-2024

Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha presentato oggi i contenuti principali della politica universitaria cantonale 2021-2024 approvati tramite il relativo messaggio dal Consiglio di Stato lo scorso 17 giugno 2020. Il messaggio prevede una spesa quadriennale di 695 milioni di franchi. Un importante capitolo della formazione e della ricerca cantonali sviluppato in conferenza stampa da Manuele Bertoli, Consigliere di Stato, Raffaella Castagnola Rossini, direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari (DCSU), Boas Erez, rettore dell’USI, e Franco Gervasoni, direttore generale SUPSI.


In vista della conclusione dell’attuale periodo quadro, che terminerà il 31 dicembre 2020, con il nuovo messaggio di politica universitaria si intende pianificare le attività e le misure attese in questo ambito a partire dal 2021 e per tutto il prossimo quadriennio, delineando al contempo gli obiettivi cantonali prioritari, con i quali le strategie di USI e SUPSI dovranno dimostrarsi coerenti, nonché il rispettivo impegno finanziario volto a sostenere l’indirizzo strategico dei due enti universitari cantonali.

Dal profilo strategico, sul periodo 2021-2024 USI intende consolidare le proprie strutture accademiche, favorire la coesione della comunità accademica, nonché rafforzare il trasferimento delle conoscenze sia in ambito scientifico sia in ambito culturale a favore della comunità. SUPSI intende invece rafforzare il proprio posizionamento nel sistema universitario svizzero, promuovere l’innovazione e favorire le sinergie tra i diversi mandati, assicurare uno sviluppo organizzativo sostenibile e valorizzare i nuovi campus universitari.

I principali obiettivi cantonali definiti per il periodo 2017-2020 si riconfermano anche per il prossimo quadriennio. In particolare, continuerà la strategia di consolidamento del settore universitario, tuttavia con uno sguardo rivolto anche a progetti di crescita che consentano di perseguire un ulteriore sviluppo e una sempre più marcata profilazione della realtà universitaria ticinese. In tal senso, la conclusione dei lavori di costruzione dei nuovi campus universitari di Lugano-Viganello e Mendrisio-Stazione, che entreranno in funzione con l’inizio del semestre primaverile 2020/2021, non soltanto permetterà di soddisfare le esigenze logistiche di USI e SUPSI, ma darà anche uno stimolo aggiuntivo alla creazione di interazioni e reti collaborative tra gli enti e con i rispettivi partner. Il promovimento di uno scambio costruttivo e continuativo tra USI e SUPSI, che consenta di incentivare il dialogo e di rafforzare nonché sviluppare sinergie tra i due istituti universitari, sarà infatti un punto cardine della politica universitaria ticinese per gli anni 2021-2024. Non da ultimo, coerentemente con le Linee di Legislatura 2019-2023, che prevedono lo sviluppo sul territorio di un polo d’eccellenza costituito da istituti attivi nella ricerca e nell’innovazione, nel prossimo periodo quadro particolare attenzione andrà posta anche all’intensificazione di collaborazioni e all’avvicinamento di enti di ricerca presso gli istituti universitari al fine di creare dei centri di competenza su scala nazionale e internazionale. Ci si attende che l’avvio del nuovo master USI in biomedicina nell’anno accademico 2020/2021 agisca da attrattore sia di enti di ricerca sia di aziende attive nel settore, promuovendo ulteriormente l’attrattività della scena universitaria cantonale. Infine, durante il prossimo quadriennio ricoprirà un ruolo centrale il tema della sostenibilità, intesa come responsabilità degli enti verso le ricadute che la propria attività genera in ambito sociale, culturale, ambientale ed economico, già punto focale della politica cantonale.

Il piano finanziario prevede complessivamente una spesa pari a 695 milioni di franchi, in aumento di 74 milioni rispetto all’impegno quadriennale 2017-2020. L’incremento è legato principalmente a una crescita incisiva sia del contributo per la nuova Facoltà di scienze biomediche dell’USI sia di quello previsto per gli studenti ticinesi iscritti all’USI.