Dal 1. gennaio 2013 in Ticino è in vigore la legge sull’informazione e sulla trasparenza dello Stato (LIT), che prescrive alle autorità di informare la popolazione sulle loro attività (informazione attiva) e di consentire ad ogni individuo di accedere ai documenti ufficiali senza motivare la richiesta (informazione passiva, la vera novità di questa legge).

Il Cancelliere dello Stato ha sottoposto a Consiglio di Stato e Gran Consiglio il rapporto relativo al nono anno di applicazione della legge. Il documento, dopo una breve spiegazione della LIT, analizza quanto accaduto nel 2021 e confronta i dati acquisiti con quelli degli otto anni precedenti.

Per quanto concerne l'informazione attiva, diversi Comuni hanno migliorato la comunicazione tramite siti internet, social e app e per mezzo dei più tradizionali albi, bollettini e volantini. Dal canto suo l’Amministrazione cantonale ha proseguito il suo impegno per promuovere una politica di informazione coerente, attiva, trasparente e aperta e, in un altro anno di pandemia, si è adoperata per informare e sensibilizzare la popolazione. 

In merito all’informazione passiva, nel 2021 sono state presentate 238 domande di accesso ai documenti ufficiali; dopo la flessione del 2020, si tratta del numero più alto di sempre. Le domande sono state accolte nell’80% dei casi (85% se si aggiungono gli accessi accordati in maniera parziale), una percentuale sempre elevata che indica che le autorità evadono le domande in maniera corretta. Come negli anni precedenti i Comuni sono stati i più sollecitati, avendo ricevuto l’89% delle domande di accesso (10% Amministrazione cantonale, 1% altri soggetti); il 2021 è stato l’anno nel quale il maggior numero di Comuni (48 su 108) ha ricevuto domande di accesso. I documenti concernenti l’ambito edilizio rimangono sempre quelli più richiesti.

Il rapporto (accompagnato dal «Rapporto in breve») è pubblicato all’indirizzo www.ti.ch/trasparenza, pagina «Rapporti sulla LIT».