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Discorso

Dipartimento delle finanze e dell'economia

17 ottobre 2022

Discorso

Dipartimento delle finanze e dell'economia

17 ottobre 2022

Intervento del Consigliere di Stato Christian Vitta in occasione dell’Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti)


Signor Presidente della Confederazione, Ignazio Cassis;
Cari colleghi, Claudio Zali e Raffaele De Rosa;
Consiglieri nazionali, 
Autorità cantonali e comunali presenti;
Signor Presidente della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi, Andrea Gehri;
Signor Direttore, Luca Albertoni;
Care imprenditrici e cari imprenditori;
Gentili Signore ed Egregi Signori;

“Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme”.  
Con questo proverbio giapponese vorrei aprire il mio intervento di questa sera. Si tratta di una frase che ben riassume l’unione d’intenti e di forze dimostrata dal nostro Cantone per uscire dalla crisi pandemica e che oggi, nel periodo molto incerto che stiamo attraversando, si rivela più che mai indispensabile per affrontare le grandi sfide a cui siamo confrontati.  
Dopo la pandemia, infatti, un altro evento di portata globale ha toccato nuovamente e inaspettatamente da vicino anche il nostro Cantone e la nostra economia. Il conflitto in Ucraina è fonte di grande incertezza, che sono ben consapevole rappresenta un aspetto molto rilevante per le attività aziendali e per tutta la popolazione.
Questa incertezza ha ovviamente dei risvolti concreti. Pensiamo, ad esempio, all’evoluzione dei prezzi al consumo, che tocca da vicino il quotidiano di cittadini e aziende. Oppure, ancora, alla revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell’economia.  

Fortunatamente, accanto a queste preoccupanti evoluzioni, vi sono anche degli elementi che ci devono comunque infondere fiducia.   Ad esempio, i dati sulla disoccupazione mostrano un tasso molto contenuto. Per il mese di settembre 2022 si attestano al 2,4%, in linea quindi con un trend al ribasso.  

Si tratta di un’evoluzione in linea con la dinamica positiva che si registra sul mercato del lavoro, confermata anche dall’aumento dei posti di lavoro, che ha ritrovato e addirittura superato i livelli pre-pandemici. Anche la demografia mostra un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, grazie a un apporto migratorio nuovamente positivo che si riflette sull’aumento della popolazione residente. Ovviamente, come già accennato, la situazione resta complessa e molto incerta, in particolare volgendo lo sguardo verso il futuro. Mentre il conflitto in Ucraina è in una continua fase di evoluzione, con risvolti geopolitici importanti, sul fronte cantonale e nazionale dobbiamo fare i conti con le ripercussioni più immediate.  

Una delle sfide più delicate è legata all’energia, fonte di grande preoccupazione per l’Europa, la Svizzera, il nostro Cantone, le nostre aziende e la nostra popolazione. Si tratta di un tema che ha una portata nazionale ed è dunque necessario un coordinamento e un’azione corale da parte dell’ente pubblico. Come Cantone abbiamo agito tempestivamente, costituendo un apparato organizzativo che ci permette di monitorare costantemente la situazione e di essere pronti a reagire in caso di problemi di approvvigionamento energetico. Già nel mese di luglio, infatti, il Consiglio di Stato ha istituito un gruppo di lavoro interdipartimentale, supportato da esperti del settore (in particolare di AET e AIL). Questo organismo è incaricato di monitorare costantemente l’evolversi della situazione, di coordinare la comunicazione sul tema e, in caso estremo, di proporre al Governo di attivare uno Stato Maggiore Cantonale di Condotta.  

Per quanto riguarda possibili sostegni economici diretti o indiretti alle imprese in difficoltà, abbiamo partecipato ad una consultazione federale e siamo in attesa delle valutazioni che la Confederazione ha demandato ad uno specifico gruppo di lavoro e le cui risultanze sono attese nelle prossime settimane.  

Come Cantone ci siamo inoltre rivolti anche verso Berna sul tema dell’accesso alle indennità per lavoro ridotto per fronteggiare i problemi legati alla crisi energetica e per avere maggiori garanzie da parte dell’Italia in relazione all’approvvigionamento di gas.  

Per quanto riguarda il primo tema, proprio una decina di giorni fa sono arrivate le indicazioni della SECO, che ribadiscono come lo strumento delle indennità per lavoro ridotto sia a disposizione delle aziende, a determinate condizioni, anche in caso di perdite di lavoro causate da un’eventuale situazione di penuria energetica o di un massiccio aumento dei prezzi dell’energia.  

Per il secondo tema, i contatti che abbiamo allacciato con la nostra Ambasciata svizzera a Roma sono incoraggianti per quanto concerne l’approvvigionamento di gas. Contatti che ci permettono di tenerci aggiornati e che rimarranno regolari e costanti anche nei prossimi mesi.  

Infine, sul fronte interno, grazie all’Azienda elettrica ticinese siamo in grado di garantire il volume di energia necessario al nostro Cantone, malgrado la scarsità di produzione indigena (ridotta al 50%) a seguito delle scarse precipitazioni. Questo ha comportato un costo elevato per AET che inciderà in maniera importante sui conti 2022 a seguito dello sforzo che sta producendo su questo fronte.  

Le sfide attuali sono quindi molte e proprio in questo contesto è vieppiù importante mantenere lo sguardo rivolto anche al futuro e mettere in valore i nostri punti di forza per rendere il nostro Cantone sempre più attrattivo e competitivo nel contesto nazionale e internazionale.  

Un elemento centrale per l’attrattiva di un territorio sono le condizioni quadro, che necessitano di un lavoro costante di consolidamento e rafforzamento. In questo contesto rientra anche il tema della fiscalità. Il nostro Cantone continua a lavorare nella direzione di un quadro fiscale moderno e competitivo, soprattutto laddove il confronto intercantonale non è concorrenziale. Non a caso, quindi, negli scorsi anni sono state promosse delle importanti riforme con misure scaglionate nel tempo. Dopo aver concretizzato un primo pacchetto di misure fiscali, tra cui rientravano gli incentivi fiscali in favore delle società start-up “innovative” e la riduzione dell’aliquota massima dell’imposta sulla sostanza al 2.5‰, è stata anche ridotta l’aliquota dell’imposta dell’utile delle imprese: invariata al 12% dal 1995 e che oggi si trova all’8%, con un’ulteriore discesa al 5.5% nel 2025. Una tappa importante anche in vista della tassazione minima globale del 15%. Anche il coefficiente cantonale d’imposta è stato rivisto al ribasso nel 2020, con una diminuzione al 97%.      

Infine, sono attualmente in corso degli approfondimenti in vista di una futura riforma della Legge tributaria cantonale. Si tratta di un pacchetto di misure che ha l’obiettivo di aggiornare il diritto tributario in diversi ambiti, come ad esempio le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta di successione e donazione, l’imposizione della previdenza e le deduzioni per le spese professionali a favore dei lavoratori. Per permettere al nostro Cantone di rimanere al passo con i tempi, rafforzando al contempo la sua competitività, è importante che il percorso, condiviso anche con il Parlamento, venga mantenuto nelle tempistiche previste, tenendo comunque conto del difficile contesto finanziario.  

Oltre al rafforzamento costante delle condizioni quadro, il Cantone punta con determinazione sul tema dell’innovazione, favorendo anche la messa in rete delle numerose e riconosciute competenze in ambito economico e accademico presenti in Ticino e con l’obiettivo di rendere il nostro Cantone sempre più terra d’innovazione.  

In questa direzione rientrano gli importanti progetti di collaborazione che ci permettono di essere maggiormente interconnessi con il resto della Svizzera e a livello internazionale. Proprio in questo senso è da leggere l’adesione nel 2019 alla Greater Zurich Area, organizzazione per la promozione territoriale, che contribuisce a dare visibilità al nostro Cantone su scala globale. Grazie a questa collaborazione ad oggi si contano quasi una trentina di nuovi insediamenti sul nostro territorio: aziende attive in particolare nei settori delle scienze della vita, della meccanica ed elettronica, delle tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione, e del lifestyle tech (ovvero le tecnologie applicate ad esempio ai settori della moda, del design, dell’alimentare, dei viaggi, ecc.).  

Nel solco di questo legame accresciuto verso il resto della Svizzera ricordo anche lo sviluppo del parco dell’innovazione ticinese, attualmente associato a quello di Zurigo e costituito da centri di competenza che mirano a intensificare lo scambio tecnologico tra il campo della ricerca e il mondo economico.

Attualmente sono già realtà il centro di competenze sui droni presso l’aeroporto di Lodrino e quello nell’ambito del lifestyle tech. Un terzo centro di competenze è quello nel settore delle scienze della vita ed è proprio novità delle ultime settimane l’imminente costituzione dell’associazione che sarà la base del centro con il coinvolgimento di BIOS+ (che riunisce l’IRB e lo IOR), dell’USI, dell’EOC e di aziende di Farmaindustria Ticino.  

Volgendo invece lo sguardo verso sud, vorrei ricordare la promettente collaborazione tra la Fondazione AGIRE e il distretto dell'innovazione situato nell'area di Expo Milano 2015, soprattutto nell’ambito delle scienze della vita. In questo modo il Ticino è collegato anche all'area metropolitana di Milano e alle iniziative che vi si stanno sviluppando.   

Mi avvio verso la conclusione, riallacciandomi all’immagine iniziale che mostrava l’importanza e la forza data dall’unione di tante frecce. Una metafora che ben si addice al periodo che stiamo attraversando e alle sfide che ci attendono nei prossimi mesi e anni. Infatti, solo uniti e con un buon gioco di squadra potremo centrare gli importanti obiettivi che abbiamo dinnanzi.  

In questo contesto la Camera di commercio è un attore fondamentale e un partner importante con il quale è sempre possibile collaborare e confrontarsi in modo costruttivo. Di questo tengo a ringraziarvi di cuore. Grazie per continuare a rappresentare un interlocutore serio e affidabile, per la vostra disponibilità al dialogo e per il vostro spirito propositivo.  

Un grande grazie ci tengo a rivolgerlo soprattutto a voi imprenditori che, con dedizione, spirito di sacrificio e anche coraggio, avete dovuto affrontare un periodo molto impegnativo come quello della crisi pandemica. Lo avete fatto dimostrando una forte capacità di adattamento e anche un forte senso di responsabilità, che hanno permesso anche di mantenere i posti di lavoro presso le nostre aziende. Il periodo che stiamo ora attraversando è sicuramente altrettanto impegnativo, ma sono sicuro che, malgrado il contesto sfavorevole, uniti sapremo far fronte al meglio anche a queste nuove sfide, contribuendo allo sviluppo della nostra economia e alla creazione di posti di lavoro.  

Il mio auspicio è che si possa, tutti insieme, proseguire con determinazione verso il consolidamento di un Ticino attrattivo e competitivo, un luogo ideale dove fare impresa a beneficio del territorio, delle aziende e delle generazioni future.